Il «treno» di destra si ferma sul più bello. Non solo Schick, anche Karsdorp deve rinunciare alla Champions per un infortunio muscolare, uno probabile stiramento last minute che costringe Di Francesco a rivedere i suoi piani per la sfida col Porto: se la giocherà senza due dei giocatori più in forma del 2019, i veri acquisti di questo inverno a mercato zero. L’olandese ha alzato bandiera bianca durante la rifinitura a Trigoria, raggiungendo ai box l’attaccante ceco, che ha rimediato a Verona una lesione al flessore per cui ci vorranno un paio di settimane: punta a rientrare nel derby del 2 marzo.
E c’è il rischio che possa essere lo stesso obiettivo del terzino. Nel frattempo, il tecnico giallorosso deve ripensare la Roma che sulla catena di destra aveva cominciato a volare con Karsdorp dietro e Schick davanti. Le soluzioni? Florenzi e Zaniolo, con il primo che
esce dalla corsa per il posto da ala e torna a «casa», con la speranza di uscire dal periodo di appannamento che sta vivendo, e il secondo pronto a fare un altro passo importante in Europa dopo l’esordio a Madrid 146 giorni fa, quando era lo sconosciuto coraggiosamente lanciato da Di Francesco, su assist del ct Mancini.
Ormai è un irrinunciabile, titolare nelle ultime 10 partite di campionato e sfruttato non solo da trequartista, ma anche da mezz’ala, punta ed esterno offensivo, il vestito per questo ottavo di finale. L’unica alternativa sarebbe Kluivert, ma Zaniolo è il favorito per completare il terzetto con Dzeko ed El Shaarawy. In difesa si rivede Manolas dal 1’, dalla posizione di Pellegrini dipenderà il modulo, che inizialmente dovrebbe essere un 4-3-3 con l’ex Sassuolo sulla stessa linea di De Rossi e Cristante, in vantaggio su Nzonzi.
Il vero dubbio riguarda la porta, Olsen oggi farà un provino per capire se potrà stringere i denti, altrimenti andrà in tribuna. L’allenatore giallorosso deve scegliere tra un rischio e Mirante, che ha fatto le prove generali a Verona e ora freme per giocare la sfida più importante della sua carriera. Né lui né Zaniolo hanno mai giocato un ottavo di Champions, possono farlo insieme questa sera all’Olimpico, uno a 35 e l’altro a 19 anni. Il «vecchietto» e il bambino sono pronti, a Di Francesco l’ultima parola.