Non c’è solo la Sampdoria. Anche se Marassi resterà sempre nel cuore perché «è il posto dove da bambino sognavo di debuttare nella Roma». Mirko Antonucci ha vissuto una settimana in apnea a fine gennaio, in quella strana doppia partita contro la Samp che gli procurò l’enorme soddisfazione dell’esordio con assist per Dzeko e la delusione dell’errore apripista al gol di Zapata all’Olimpico. Poi è uscito di scena, tanto dalla prima squadra quanto dalla Primavera, per un problema a un ginocchio e perché l’emergenza in attacco era finita. Stasera però a Di Francesco serve perché, a parte la fascia sinistra dove la Roma è coperta da El Shaarawy e Perotti, non esistono alternative ai giovanissimi titolari: Schick centravanti e Ünder a destra. E’ lì che Antonucci può tornare utile nei minuti finali della partita con il Torino con la sua freschezza.
SPERANZE – In un attacco baby, dove giocano un ragazzo di 22 anni e un altro di 20, ci sta bene il quasi diciannovenne Mirko: compirà gli anni domenica, nello stesso giorno di Florenzi e dell’altro ragazzo Capradossi, e spera di festeggiare a dovere con la madre Lucia, a cui ha dedicato appassionatamente il debutto in Serie A con tanto di pubblicazione sui social della nostra pagina celebrativa.
TESTA BASSA – Doveva andare all’Inter, che aveva offerto 30.000 euro alla sua società, l’Atletico 2000. Ma arrivò Bruno Conti e lo strappò alla concorrenza, intuendone le grandi qualità su segnalazione dell’osservatore Avvantaggiati. E così Antonucci, nato a Colli Albani, è entrato a Trigoria all’età di 13 anni senza più uscirne: insieme con Luca Pellegrini, il terzino sinistro che siavvia a firmare un maxi contratto, ha stabilito il record di vincere tre scudetti giovanili con la Roma. Il suo di contratto è molto lungo (2022) e per parlare di soldi ci sarà tempo. Prima viene il campo, da attraversare oltre la Sampdoria.