Un caldo feroce avvolge la città di Dallas. A downtown, dove alloggia la Roma, il termometro segna 38 gradi. I calciatori hanno passato la mattinata nella palestra dell’albergo per un leggero allenamento in vista dell’amichevole con il Barcellona, mentre il dg Baldissoni e il ds Monchi sono nel bar adiacente alla hall ad aspettare l’arrivo del presidente Pallotta. Jim è puntuale, si presenta al W Dallas Victory a metà mattinata a bordo di un suv nero, scende dall’auto velocemente con indosso jeans e camicia bianca e si infila in albergo per un meeting con la dirigenza a cui si aggiungo anche Massara e Balzaretti. Il mercato è al centro dei pensieri dei tifosi che aspettano con ansia i due colpi annunciati dal presidente: «Sappiamo cosa fare e al momento non abbiamo bisogno di un’ala. N’Zonzi non è troppo vecchio, la questione non è di anzianità, ma di qualità e sostenibilità di ingaggi. Lui è una bestia, ha 29 anni ed è in perfetta forma. Suso? Non spenderemo i nostri soldi tanto per spenderli», spiega Pallotta alla fine della riunione e prima di andare a pranzo. La domanda, però, sorge spontanea: perché allora ha provato ad acquistare Malcom se la Roma non ha bisogno di un’ala? La risposta è esaustiva: «Era un’opportunità e ci piaceva. Quello che è successo con lui non cambierà i nostri programmi. Sulla carta abbiamo la migliore squadra che io abbia mai avuto: Schick e Karsdorp sono tornati, Pellegrini e Under sono cresciuti di un anno, Pastore, Marcano, Cristante e Kluivert sono tutti ottimi acquisti».
L’ESTERNO D’ATTACCO – Negli ultimi allenamenti che si sono svolti a San Diego, Di Francesco ha provato Kluivert sulla destra, anche se l’esterno nell’intervista rilasciata a Il Messaggero ha confessato di preferire la posizione sulla sinistra: «Questo non è un problema perché da quella parte possono giocare anche Perotti ed El Shaarawy. Inoltre Florenzi potrebbe essere avanzato in attacco». A proposito di Stephan e Diego, entrambi hanno ricevuto offerte da club italiani ed europei: «Perché dovrebbero andare via? Siamo contenti dei giocatori che abbiamo».
TRAZIONE ANTERIORE – Dopo la scorsa stagione, Monchi ha assemblato per Di Francesco una squadra più offensiva: «È stata costruita e organizzata per segnare di più. Se riusciremo a vincere? Abbiamo un’ottima squadra e vedremo cosa accadrà». Sul più bello Monchi richiama all’ordine Pallotta domandandogli – con ironia – se la conferenza stampa fosse finita, il presidente si dirige verso il suv che lo aveva accompagnato in hotel dove tutta la dirigenza è già a bordo per andare a pranzo. Prima di partire, però, c’è il tempo per un’ultima considerazione su Cristiano Ronaldo: «È un calciatore fantastico, ma in Italia per lui sarà più difficile. Se noi compreremo un top-player? Stiamo già trattando con il Barcellona per Messi (ride)».