Ieri alle 13, le 7 di mattina a Boston è successo il cataclisma, quando Pallotta ha prima criticato nettamente Spalletti e il vecchio d.s. Sabatini e poi provato a ritrattare. Pallotta, come spesso gli succede, ha parlato di fandonie, fake news, invenzioni. Poi, però, ci sono gli audio (l’intervista a Sirius XM FC) e le sue parole sono proprio quelle: «Sono frustrato: a Lione abbiamo giocato bene, ma poi è finita la benzina. Alcuni giocatori sono stanchi per i troppi minuti, colpa degli infortuni e degli errori nel mercato estivo, sulle scelte di chi tenere e chi no. Abbiamo dato in prestito giovani che ci avrebbero fatto comodo per far respirare i titolari. Le altre squadre stanno godendo dei loro benefici, in futuro si cambierà. A 5 minuti dalla fine Strootman, che è un guerriero, camminava. E Fazio è stanco, negli ultimi due anni non ha giocato molto. Prima del Napoli avevo parlato con Franco (Baldini, ndr) e non avevo buone sensazioni sulla formazione. Salah è entrato a 35 minuti dalla fine e abbiamo creato 8 occasioni e preso due pali, forse poteva entrare prima o dall’inizio».
Roma si è infiammata subito e le critiche a Pallotta si sono sprecate. Urgeva l’intervento riparatore. «Non mi permetterei mai di criticare pubblicamente Luciano, in caso glielo direi di persona – chiarisce Pallotta –. Alcuni giocatori erano in difficoltà, ma può succedere, con tutte quelle partite ravvicinate». E siccome pure Sabatini non l’ha presa bene, pronto a dire la sua presto, ecco l’altro tentativo riparatorio: «Il mercato non è facile e Walter ha svolto un lavoro straordinario per 4 anni (in realtà più di 5, ndr), non volevo criticarlo. I suoi meriti sono superiori agli errori. Quello che volevo dire è che abbiamo tanti giovani talenti, non mi piace darli in prestito ad altre squadre. È frustrante vederli o non giocare o far così bene altrove».
Poi è il turno di Spalletti. Poteva essere durissimo ed invece ha cercato di giustificare Pallotta: «Il presidente mi ha fatto dire qualcosa da Baldissoni. Per me voleva motivare e difendere i giocatori, magari mettendo in discussione l’operato dell’allenatore. Ci siamo impantanati con una ruota nel fango e la colpa è mia, ma so che abbiamo i cavalli per uscirne fuori e tornare sulla strada giusta». Tranne poi però chiarire due cose.Il discorso sui giovani: «Se la strada è quella, poi bisogna smettere di parlare di vittorie finali, altrimenti la cosa non sta in piedi. Noi per ora vogliamo ancora vincere. E se non vinco vado via, l’ho già detto». E l’utilizzo di Salah: «Senza di lui abbiamo sempre vinto, poi lo tengo fuori un tempo e diventa fondamentale».