Ha allenato due volte la Roma…
“La prima diventai un idolo, la seconda volta mi scontrai con la squadra. Non cercavo soldi e volevo fare cose che fanno bene al calcio”.
Quale fu il problema? “La squadra non si è comportata come si sarebbe dovuta comportare. Non voleva essere di prim’ordine. Non mi interessa se alleno Foggia, Real Madrid o Lecce. Ovunque voglio la stessa cosa. Purtroppo a quel tempo, i ragazzi della Roma non volevano allenarsi. A loro piacevano gli accendini sul lettino da massaggio”.
Chi le ha messo i bastoni tra le ruote? “De Rossi e un gruppo di brasiliani. Non sono abituati a lavorare in Brasile e non volevano farlo nemmeno qui. Quindi hanno avuto un problema con me”.
Il sistema calcio è pulito? “A volte i titoli vengono assegnati a tavolino, a chi non li merita. E non mi riferisco solo alla Juventus. Ci sono i sistemi nel calcio che in ogni paese decidono prima della stagione, chi vincerà. E non mi piace il calcio così. Mi piacerebbe rendere il calcio puro. Lasciarlo vincere al migliore”.
Rifarebbe le stesse dichiarazioni sul doping nel mondo del calcio? “Rifarei quelle dichiarazioni senza esitazione. La Juventus non era certamente l’unica ad usare sostanze proibite. Creatina, EPO, steroidi. Le droghe non appartengono allo sport. L’ho fatto per il calcio”.
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