Urne benevole per tutte o quasi le italiane in Europa. In Champions va benino alla Roma che pesca gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, bene alla Juventus che trova l’inesperto Tottenham del quale però Allegri ha un bruttissimo ricordo dell’amichevole estiva. In Europa League va alla grande per la Lazio, che nei sedicesimi sarà alle prese con l’FCBS o meglio ciò che una volta era lo Steaua Bucarest, così come al Milan che giocherà contro i campioni di Bulgaria del Ludogorets Razgrad: entrambe robetta. Più in salita per il Napoli e soprattutto l’Atalanta, alle prese con due grane tedesche: Sarri dovrà vedersela contro il rognosissimo Lipsia mentre a Gasperini è capitata forse la rivale peggiore visto che dovrà affrontare il Borussia Dortmund che di recente ha però esonerato il suo allenatore. Il problema, come sempre, è l’approccio che le italiane avranno con le coppe europee: a partire proprio dalla Roma, la squadra arrivata, nonostante i pronostici, più avanti del previsto.
Dopo aver vinto il suo girone di ferro adesso ha la grande occasione per centrare la qualificazione a un quarto di finale storico che non si concretizza da dieci anni. Ma il rischio è sempre e ancora lo stesso per Di Francesco & Co. e un po’ per tutto l’ambiente giallorosso, già proiettato al sorteggio successivo dei quarti come se la pratica Shakhtar fosse già archiviata. Così non è, Sarri docet, perché per andare avanti da qui in poi non si può più sbagliare. Bisogna calcolare tutto, anche il fatto che la Roma andrà a giocare l’andata del suo ottavo in Ucraina il 21 febbraio e troverà lo Shakhtar bello riposato visto che la pausa invernale imposta dal clima rigido rimanda in campo il campionato locale solo il 18 febbraio: quindi proprio tre giorni prima. Sarà una battaglia nella quale il fattore clima rischia di giocare un ruolo determinante, anche se poter poi decidere tutto il 14 marzo all’Olimpico mette la Roma per certi versi nella condizione migliore. Basta non scherzare con il fuoco e affrontare il doppio appuntamento con la testa giusta.