Nasce la Roma di Pellegrini. Il polpaccio destro ha scricchiolato a San Siro ma non ha ceduto. Grazie a un’opportuna gestione del caso, tra i medici della Nazionale e quelli di Trigoria, il problema muscolare è stato contenuto e non dovrebbe togliergli il brivido della partita contro il Napoli. Domani Pellegrini potrebbe tornare ad allenarsi con i compagni ma nel frattempo ha già rassicurato Di Francesco. Per sabato sarà a disposizione con buone possibilità di giocare titolare.
CRESCITA – E’ il completamento di un percorso e anche un meraviglioso incipit: il rampollo di Cinecittà non è più un giovane apprendista che ruba i segreti dei più grandi. E’ un giocatore pronto che a dispetto dei 21 anni rappresenta una valida alternativa a Strootman. Studiava per diventare come lui, in questo momento è come lui. Non è un caso che il passaggio di consegne fisico, cioè la sostituzione di Strootman contro il Milan, ne abbia esaltato la concreta creatività. Sul green carpet più celebrato d’Italia, il campo di San Siro appunto, Pellegrini è diventato definitivamente grande contribuendo con classe e sostanza alla vittoria della Roma. Oltre a servire l’assist per l’1-0 di Dzeko, ha garantito un ottimo standard di produttività nella metà campo del Milan azzeccando il 92 per cento dei passaggi.
OBIETTIVI – Del suo pupillo, allevato con pazienza al Sassuolo «dove qualche giovane l’ho lanciato», Di Francesco parla con parsimonia in pubblico. Ma agli amici racconta che di Pellegrini i tifosi della Roma «non hanno ancora visto niente». E lui come sta vivendo il momento di nuovo baby profeta in patria? Con la solita lucidità. Non è un ragazzo che si monta la testa, si allena con scrupolo per adeguardi agli standard richiesti in una squadra ambiziosa, e sogna senza vergognarsene il Mondiale. Il ct Ventura spera di vederlo più spesso in campo rispetto alle prime settimane della stagione per lanciarlo stabilmente nel gruppo azzurro e nelle ultime partite è stato accontentato: dopo un inizio da quasi spettatore, Pellegrini ha giocato almeno un’ora in quattro delle ultime uscite ufficiali della Roma, per un totale di 300 minuti tondi tondi. Strootman, il suo teorico rivale per una maglia da mezz’ala, nello stesso arco temporale/agonistico è arrivato a 218. Nell’ipotesi più cauta e rispettosa, i due ormai sono sullo stesso piano.