«Ho avvertito un fastidio al polpaccio e ho chiesto il cambio in nazionale, ma vorrei esserci a Bologna, perché ci aspetta una partita importante». Non si tira indietro Pellegrini, intenzionato quantomeno a farsi convocare per la gara di domani all’ora di pranzo. Oggi insieme allo staff medico e a Di Francesco verrà presa una decisione, senza rischiare nulla, vista l’importanza nelle rotazioni di tutti i giocatori. Soprattutto a centrocampo. «In questi venti giorni si deciderà la nostra stagione — le motivazioni di Pellegrini confidate a Sky — prima pensiamo al Bologna, poi al Barcellona, squadra che non affronteremo da battuti: siamo molto concentrati».
Concentrato lo è sicuramente Strootman, reduce anche lui dagli impegni con una nazionale senza Mondiale. L’olandese cerca quindi il suo angolo di gloria stagionale con la Roma. «È normale che pure noi, come i tifosi, pensiamo alla sfida col Barcellona, ma è fondamentale che per arrivarci bene mentalmente, dobbiamo vincere a Bologna. Sono due competizioni staccate e importantissime per motivi diversi». Strootman — all’interno di una linea diretta con i tifosi sui canali social del club giallorosso — promette: «Se segno un gol importante contro il Barca, offro ai miei compagni una cena di sushi. Se invece segno a Bologna, offro i tortellini, ma comunque dopo la trasferta spagnola». E su Alisson. «È fortissimo, spero rimanga con noi».
Speranza che sembra essere una certezza per Monchi, nonostante non si plachino le insistenti voci del corteggiamento firmato Real Madrid nei confronti del brasiliano. «Se penso ad un futuro del portiere nella Roma per trenta anni, dico di no. Se invece mi chiedete per il prossimo anno, dico di sì. Non abbiamo la necessità di venderlo». Il ds però ammette: «Ho l’obbligo di ascoltare tutte le offerte che arrivano, anche se in questo momento dobbiamo parlare meno. Schick? È un calciatore ancora giovane e deve fare un percorso. Le qualità ce le ha, e magari quando arriverà alla valutazione di 40 milioni complessiva, saremo tutti più convinti che li vale. Anche lui non ne è convinto ancora».