In un clima generale di rifondazione, la Roma sceglie Zaniolo e Lorenzo Pellegrini come testimonial per il lancio della nuova maglia. La squadra la indosserà domenica, con incollata una patch dorata dedicata a De Rossi (l’immagine stilizzata dell’esultanza di Daniele arrampicato alla cancellata della Sud dopo il derby del 2010/11, vinto 2-0), indicando per il lancio due simboli di quella che si preannuncia come una rifondazione. I senatori (Dzeko, Manolas, Kolarov) andranno via, almeno nelle intenzioni. E si ripartirà con una squadra imbottita di ragazzi, per un restyling che dovrà però risultare convincente agli stessi protagonisti.
Dopo che saranno annunciati l’arrivo del nuovo tecnico (Gasperini) e del nuovo ds (Petrachi), dentro Trigoria si convocheranno i manager dei due centrocampisti, entrambi in attesa di un incontro da tempo. Per Pellegrini c’è in ballo la clausola rescissoria da ridiscutere (al momento è di 30 milioni pagabili in due rate), contestualmente all’aumento di contratto. Aumento che attende anche Zaniolo, ancora fermo su un ingaggio da Primavera. La Juventus continua il corteggiamento al ragazzo, la Roma non sembra però intenzionata a privarsi del talento, a qualunque costo. Zaniolo sarà l’immagine anche della campagna abbonamenti, che partirà martedì prossimo (28 maggio) in un clima di tensione da parte della tifoseria verso la società.
I prezzi resteranno invariati e le tessere saranno soltanto per il campionato (con la qualificazione alla Champions si era studiato un abbonamento comprensivo anche della coppa). Ci si potrà abbonare in tre modi diversi: attraverso un’applicazione direttamente sul telefonino, o sulla as Roma Card, oppure su una tessera “souvenir”. Mentre De Rossi ha portato ieri sera tutti i compagni a cena in un locale del centro, tra commozione e abbracci (dopo la partita ci sarà il rompete le righe per le vacanze), è Carlo Verdone a criticare la società proprio per la separazione forzata dal numero 16.
«Ma si può scaricare uno così con un tweet? È una questione di eleganza e di stile, è stata una cosa offensiva», le parole durissime dell’attore rilasciate a Retesport. Intanto sono cominciate ieri le riprese del docu-film dedicato alla carriera di Totti. Il primo ciak è stato alla scuola Manzoni, di via Vetulonia, dove l’ex calciatore ha trascorso la sua infanzia, dando i primi calci al pallone nel cortile dell’istituto. Bagno di folla e strada bloccata, con Francesco che ha postato sul suo profilo i video dei piccoli studenti impazziti per la sua visita.
FONTE: La Repubblica – F. Ferazza