Non ci fosse stata la recompra già scritta e decisa, anche come prezzo, tra la Roma e il Sassuolo, forse oggi, anzi domani, Lorenzo Pellegrini avrebbe giocato la partita tra i giallorossi e la Juventus a parti invertite. Ad Allegri piaceva e piace, a Marotta pure, i rapporti tra Torino e l’Emilia sono sempre stati costanti e il trasferimento di Pellegrini, ad un certo punto tra l’autunno e l’inverno, sembrava una possibilità concreta. Niente da fare: la Roma, anche prima di Monchi e anche prima di Di Francesco, aveva deciso di riprenderlo per 10 milioni. Poi, avrebbe scelto se tenerlo o rivenderlo almeno al doppio, ma una volta messo in panchina l’ex allenatore del Sassuolo il dubbio non si è neanche posto: Pellegrini è parte integrante del progetto romanista, e ieri è arrivata anche la benedizione del presidente Pallotta: «Questo è il centrocampo più forte che abbiamo mai avuto».
IL RUOLO – Centrocampo in cui lui può ricoprire tutti e tre i ruoli: regista, al posto di De Rossi o Gonalons (anche lui battezzato da Pallotta come la sorpresa della stagione), oppure mezzala, che poi è dove lo vede meglio Di Francesco, che lo ha preso prodotto del settore giovanile della Roma e lo ha restituito calciatore da nazionale. I due si conoscono benissimo e il tecnico ha garantito sulla maturità, calcistica e non del ragazzo, che infatti, dopo il matrimonio di Cataldi e una decina di giorni in Grecia, tra Mykonos e Santorini, si è tagliato le ferie dopo l’Europeo Under 21 per essere a disposizione il prima possibile. Tanto per fare un esempio, i suoi compagni juventini Rugani e Bernardeschi si sono aggregati al gruppo soltanto pochi giorni fa.
CONTRO MIRALEM – Li ritroverà domani sera a Boston e con loro ritroverà anche quel Pjanic con cui si allenava fino a due anni fa e da cui ha imparato trucchi dei calci piazzati e non solo. Quando è arrivato a Roma, il bosniaco aveva l’età che ha oggi Pellegrini e il club giallorosso spera che il percorso di crescita sia simile, se non migliore. Pjanic iniziò a Trigoria con alle spalle già esperienze in Champions, Pellegrini ha disputato l’Europa League, ma la personalità non gli manca. Di certo, lo dice e lo pensa Stephan El Shaarawy, suo inseparabile compagno in questa tournée.
L’ANNUNCIO – Inseparabili, in campo, sono anche Strootman e Nainggolan, con cui si allena e si confronta, e De Rossi, molto più che una guida. Così come lo è stato Balzaretti: responsabile dei calciatori in prestito, lo ha sentito sempre quando era al Sassuolo ed ha svolto un ruolo chiave nel ritorno a casa. In tutti i sensi, visto che ha accompagnato Lorenzo a cercare una nuova abitazione in zona Torrino. Il trasloco ci sarà nelle prossime settimane, per Pellegrini adesso conta solo il lavoro con Di Francesco, la concorrenza è tanta, ma lui è sicuro di sé. Ed è pure uno che la Roma vuole sfruttare a livello commerciale: il suo annuncio, avvenuto sui social mentre si vedeva il giocatore alla Playstation impegnato a Fifa, è diventato virale ed è stato un buon modo per iniziare. Ma la strada è ancora lunga, e passa anche per la partita di domani. Pellegrini lo sa bene: Roma-Juve non è mai un’amichevole.