Il «consiglio senza offesa», stavolta, lo mandano gli ultrà giallorossi a quelli biancocelesti. Se, infatti, dopo la vittoria nel derby erano stati i laziali a rivolgersi ai rivali consigliandoli di «dormire con la luce accesa» (in riferimento alla coreografia «Siamo il vostro incubo») apparsa in curva Nord, con tanto di macabra esposizione di una serie di manichini romanisti (con le maglie di Salah, De Rossi, Nainggolan), stavolta è arrivata la replica della curva Sud. Stesso ponte, quello su via degli Annibaldi, di fronte al Colosseo, “bacheca” sempre meno virtuale dei messaggi incrociati nelle frange più estreme del tifo, quasi stesse parole: «Un consiglio senza offesa, dormite con la stufa accesa: -17».
Il riferimento, chiaro, ai 17 punti che alla fine del campionato hanno separato la Roma (seconda a 87 punti) dalla Lazio (quinta a 70). Un modo, forse, anche per riaffermare la superiorità non solo calcistica, scalfita dai derby persi, dall’umiliazione dell’eliminazione dalla Coppa Italia e dalla bruciante sconfitta (sempre in Coppa Italia, ma in finale) del 26 maggio 2013, ma anche quella su un “territorio” – il ponte appunto – diventato terreno di incontro/scontro tra gruppi di ultrà. Stagione finita, striscioni pure. Forse. Almeno fino al prossimo campionato.