Di Francesco gioca a carte scoperte: la crescita della Roma passa dal mercato. I ruoli sono chiari. Perché si riparte da lì, da quell’esterno destro (di piede mancino), sostituto di Salah, che soltanto l’esplosione di Under, da gennaio in poi, ne ha mitigato il mancato arrivo. Oltre al turco, però, ne serve un altro. Che abbia gol nelle gambe.
La Roma ha il quinto attacco del torneo e nessuno, oltre a Dzeko, è andato in doppia cifra in campionato. Puntuale, da quando è arrivato Eusebio, ad ogni sessione torna a circolare il nome di Berardi, la cui valutazione non può più essere quella di 40milioni della scorsa estate. A Monchi piace Ziyech che tuttavia potrebbe ricoprire (come sta già accadendo all’Ajax) il ruolo dimezzala sinistra. Oltre a Coric (si attende soltanto l’annuncio) si cerca anche un regista. Lo scorso anno il ds ci provò con Seri: ora piace anche Battaglia dello Sporting. Il ds ha messo nel mirino Talisca, di proprietà del Benficama in prestito al Besiktas. Giocatore che può ricoprire più ruoli (in Turchia fa anche la seconda punta).
C’è poi l’ampio capitolo legato a Raiola e i suoi assistiti: il sogno è Kluivert Jr., l’offerto a più riprese rimane Balotelli. Capitolo cessioni: oltre Florenzi, Spalletti punta Strootman. Intanto Pellegrini, tra i premiati ieri del ‘Beppe Viola’ (tra questi anche il giornalista DiMarzio), è tornato sulla clausola che vige sul suo contratto (salita a 30 milioni, in virtù delle 26 presenze da almeno 45’): «Avere una clausola non significa che ogni anno si debba cambiare squadra». Anche perché questa si determina adesso ma avrà lo stesso valore per l’intera durata del contratto (scade nel 2022)