Alla fine non si vive di solo 4-3-3. Anche perché il dinamismo di un modulo sfocia in altri sistemi di gioco: i calciatori non sono immobili, una banalità, ma è giusto ricordarla. Non si vive di solo 4-3-3 e Di Francesco (operato ieri per la frattura del quinto metacarpo della mano sinistra, dopo il pugno sulla panchina) lo ha dimostrato lo scorso anno, cambiando in svariate occasioni. Il 4-2-3-1 (modulo anti Milan) è l’alternativa (il 4-2-4 è l’opzione della disperazione, come il 3-3-4 dell’altra sera), perché la Roma in rosa ha adeguati calciatori di fascia e altri che possono ricoprire il ruolo di trequartista puro. Sugli esterni ci sono (a destra) Under, Kluivert e Schick, a sinistra El Shaarawy, Perotti e lo stesso Kluivert. E se vogliamo su questa fascia, Di Francesco ha provato e/o sperimentato anche Coric e Pastore. Ma qui siamo all’alternativa dell’alternativa. Sulla trequarti, come l’altra sera con l’Atalanta, può giocare (con caratteristiche diverse) Pastore, Cristante e Schick (che ora sembra il più in palla), ruolo che ha anche ricoperto nella Sampdoria, e Coric (più Zaniolo). Il problema, semmai, è nelle riserve di De Rossi e Nzonzi, perché ad occhio e croce sarebbero loro i due centrali titolari nel 4-2-3-1: Cristante e Pellegrini non sono adattissimi a giocare così bassi. Tra i due si adatterebbe più l’ex atalantino, mentre Lorenzo ha sempre fatto la mezz’ala. Tutto si studia e si impara, ma diciamo che con Bryan e Lorenzo non siamo nella specificità del ruolo.
RIVOLUZIONE – La vera rivoluzione tecnico-culturale è passare alla difesa a tre. E tra l’altro non sarebbe nemmeno un inedito, visto che è apparsa miracolosamente nella notte di Roma-Barcellona. I difensori a disposizione sono giusti per stare a tre, perché ci sono due mancini (Marcano e Jesus), due che possono giocare indifferentemente a destra e al centro (Manolas e Fazio), più all’occorrenza il giovane Bianda. Sulle fasce, a destra Karsdorp, Florenzi (e Santon), a sinistra Kolarov (buono anche per fare il centrale di sinistra) e Luca Pellegrini (più Santon). In mezzo tornano utili, oltre naturalmente a De Rossi e Nzonzi, anche i vari Cristante e Pellegrini. Le soluzioni offensive adottata nella famosa sera col Barça (Dzeko, Nainggolan e Schick) possono attualizzarsi con la presenza dietro Edin di Pastore e Schick, oppure di Cristante. O ancora: il ceco al posto di Dzeko, oppure Under nei due trequartisti, ipotesi che può riguardare anche Perotti, Kluivert ed El Shaarawy. Insomma, ce n’è, poi chiamiamolo 3-4-3 o 3-4-1-2 o 3-4-2-1. Alla fine qualcuno si dovrà un po’ adattare e Strootman comunque non c’è. Questo è sicuro.