L’oggi e il domani insieme. Dzeko e Schick a braccetto nel 4-4-2 è la mossa annunciata di Ranieri che fa felice la Roma. Perché l’investimento fatto sul ceco, la punta del futuro che sta cercando sbocchi di crescita alle spalle del compagno che domenica compirà 33 anni, può subire una bella accelerata nelle mani giuste e quelle esperte del nuovo tecnico possono riuscire laddove Di Francesco ha più volte fallito: la convivenza di questi due attaccanti. Troppe volte li abbiamo visti pestarsi i piedi, troppe poche invece dialogare tra loro.
Ma prima l’idea di base prevedeva uno o l’altro, adesso le cose sono cambiate e l’allenatore non pensa solo che possano giocare insieme, bensì che debbano farlo. In maniera categorica. E la differenza sostanziale, che potrebbe far mutare anche il risultato dell’esperimento, sta nel modulo: non più 4-2-3-1 o 4-3-3, dove l’attaccante di riferimento è uno solo e tutt’intorno si muovono gli esterni o il trequartista di turno, dove cioè Schick è stato costretto a sacrificarsi in fase di copertura, a correre tanto, finendo poi troppo vicino a Dzeko o troppo lontano dalla porta, bensì il 4-4-2 pragmatico di Ranieri, che dovrebbe permettere all’ex Sampdoria di esprimersi al meglio nelle vesti di seconda punta.
«Ogni attaccante fa meglio quando gioca con un altro e non è da solo. Penso che possa essere un vantaggio anche per Edin», lo spot del ceco dopo l’Empoli. E allora sabato in casa della Spal partirà il nuovo esperimento di coppia, col bosniaco riposato e particolarmente ispirato quando va in esterna e Schick tornato al gol in campionato dopo quasi 3 mesi. I due hanno già condiviso il campo in 37 occasioni, per un totale di 1.240 minuti in cui sono arrivate 15 vittorie, 10 pareggi e 12 sconfitte. Ranieri si augura di poter migliorare questo bilancio, oltre a rendere meno pesante quello del club su cui gravano comunque i 42 milioni di euro scommessi sul ceco.
Il suo valore sta venendo fuori man mano e non può essere un caso se tutti coloro che lo vedono allenarsi a Trigoria notano le indiscutibili qualità. Gli mancano, certo, la continuità di rendimento e i gol, e il 67enne arrivato da Londra spera di poter accelerare il processo di crescita di questo giocatore che «ha tutto e può essere uno dei miei uomini». Uno dei combattenti nella corsa Champions, un pezzo da novanta come Dzeko e insieme a lui. Ma la vera convivenza da testare è quella tra le due punte, El Shaarawy e Zaniolo, che sta recuperando in fretta dal problema al polpaccio (ieri individuale in campo con Kolarov e Pastore).
Per Manolas, Pellegrini, De Rossi e Under se ne riparla dopo la sosta. I dubbi di formazione non saranno sciolti dal tecnico alla vigilia, perché Ranieri oltre al modulo ha cambiato anche le modalità della rituale conferenza stampa: la farà oggi alle 10.30, ovvero prima degli ultimi due allenamenti della squadra, che partirà domani alle 15.30 per Ferrara, dove abbraccerà i 1.500 tifosi romanisti (settore ospiti sold out) che risponderanno presente alla convocazione