Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, Edin Dzeko è arrivato a Genova. Prima però si è divertito davanti a trecento tifosi nel ritiro di Sedriano a impallinare a turno gli amici Alisson, Skorupski e Lobont in uno scintillante allenamento di rifinitura che ha confermato le impressioni emerse negli ultimi tempi: 1) se Di Francesco non lo fa giocare, è per difendere il capitale umano già promesso al Chelsea oltre che per la scarsa serenità del giocatore sospeso tra due mondi; 2) Schick viaggia a un’intensità e a un livello parecchio inferiori rispetto al titolare, almeno per il momento.
FILOTTO – Discesa di Kolarov a sinistra, palla bassa dentro, tiro di prima intenzione all’angolino. Taglio di Pellegrini, passaggio centrale, controllo di sinistro e sassata di destro sotto la traversa. Fraseggio tra Ünder e Kolarov, cross alto in mezzo, entrata in spaccata e applausi del pubblico. Dzeko ha praticamente segnato in tutti i modi durante le esercitazioni lombarde, dimostrando di essere in piena forma e anche realmente concentrato sulle questioni di Roma. Fosse per lui, non ci sarebbe nemmeno il dubbio: giocherebbe con il massimo impegno contro la Sampdoria, così come ha fatto domenica a San Siro, a prescindere dall’evoluzione della trattativa con il Chelsea.
COLLOQUI – Ma come si regolerà la Roma? Baldissoni e Monchi, che ieri erano in albergo con la squadra, non sono entrati nel merito della questione tecnica. E Di Francesco ieri sera non aveva ancora deciso, come del resto anticipato in conferenza stampa, come gestire la situazione. Se non ci sarà un’accelerata improvvisa nell’a are inglese, parlerà a Dzeko nel pomeriggio e poi farà le sue valutazioni. Vorrebbe utilizzarlo ma non è convinto che sia la soluzione migliore per la squadra. In fondo, c’è sempre Schick in lista d’attesa.