Se questo non è ancora il ciclo in grado di portare la Roma in Champions League speriamo che possa diventarlo, di sicuro la partita di ieri è stata la più confortante dell’ultima striscia positiva perché la Roma ha segnato tre gol senza subirne, ha preso due pali, non ha quasi mai corso rischi (se non per un’occasione, colta da Mirante per non sfigurare rispetto ai suoi compagni), ha ritrovato Pastore, ha fatto segnare altri due difensori (Fazio e Kolarov, nel finale), ha visto brillare tutte le sue stelle e Ranieri (strepitoso poi in sala stampa su Conte) ha trovato il modo anche di far vedere per la prima volta l’oggetto sconosciuto Coric. E in attesa delle gare di oggi e domani la Roma si è attestata al quarto posto, veramente niente male.
Nel calcio semplice di Ranieri anche Pastore può essere protagonista, almeno finché i ritmi lo consentono e gli spazi di giocata sono quelli visti nel primo tempo. «Gioca come vuoi tu quando hai il pallone, gioca come voglio io quando ce l’hanno gli altri»: così Ranieri a fine partita sull’argentino. Ed è andata esattamente così. E all’8′ la Roma si è ritrovata già sul 2-0, grazie al gol di Fazio al 5′ e al raddopio proprio del Flaco tre minuti più tardi. Una suadente melodia argentina, col picco di testa del difensore (a riprendere in solitaria una palla impennata dal primo contrasto Manolas-Pavoletti sul corner tagliato di Pellegrini, e mandata di giustezza all’interno del palo, con Cragno a smanacciare in ritardo sul rimbalzo, con l’orologio di Manganiello pronto a rilevare chirurgicamente il gol) e con la pennellata di piatto del trequartista, libero di calciare dal limite dopo un ottimo lavoro di Kluivert spalla a spalla con Luca Pellegrini, nell’occasione un po’ leggerino. (…)
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco