Hai detto che se arrivasse Conte, saresti contento. Mostri la tua signorilità anche in un momento in cui potresti giocarti le tue carte…
“Lo vado a prendere all’aeroporto, quando sento parlare di Conte tanto di cappello”.
C’è stata pretattica da parte sua giovedì su Pastore? Che tipo di risposta ha dato? “Non faccio pretattica, ma non dico mai la verità. Ho detto che lo vedevo bene, che non aveva i 90’. Erano due settimane che si allenava bene, gli riusciva tutto in allenamento. Mi è sembrato doveroso metterlo. Gli ho detto che le cose che fa lui con la palla le fanno pochi al mondo, è un giocatore sublime. È un ragazzo splendido, molto sensibile, adesso sta bene e potrà darci una mano.”
Kluivert ed El Shaarawy in fase difensiva… “Sono qualità che hanno loro. Gli dico sempre ‘ ma all’Ajax giocavi o portavi le borse?’. Sono in pochi ad avere quella velocità, a volte i compagni in area non ci sono per quanto è veloce. Li abbiamo chiusi bene a destra e sinistra, giocando con il rombo sfruttavano molto le fasce esterne. Avevamo lasciato troppi cross all’Inter, avevo detto di non voler vedere cross sennò Pavoletti l’avrebbe fatta da padrone. Hanno fatto un ottimo lavoro lui e Stephan in attacco e in difesa”.
Coric l’ha messo alla fine, perché ha trovato così poco spazio quest’anno? Lo vedremo di più? “È un ragazzo valido ma non è facile uscire di casa e venire in Italia dove c’è molta tattica. Tecnicamente è sopraffino, l’ho voluto premiare perché sta dando tanto. Credo tanto in lui, ma abbiamo tanti centrocampisti in quella zona. Quando c’è il momento per farlo ambientare, lo farò”.
Si devono rivedere i luoghi comuni sul suo modo di giocare? C’è rammarico per non essere arrivato prima? Con la prestazione di Pastore si rivedono gli equilibri interni? “I luoghi comuni non mi interessano, i critici è giusto che facciano il loro dovere, devo migliorarmi. Sono da trent’anni sulle panchine, sono moderno anche io nonostante l’età. Il calcio è questo, se non mi avessero esonerato al Fulham non sarei qui. Anche la prima volta ho preso la squadra a zero punti e abbiamo sfiorato lo scudetto. Sto cercando di fare del mio meglio. Sono contento della standing ovation per Pastore, i sudamericani sono sensibili e quando sentono il calore del pubblico danno di più. Spero mi dia quello che mi ha dato oggi”.
Tre clean sheet nelle ultime quattro, quanto sono importanti Mirante e Fazio? “Antonio è un bravissimo portiere, ma anche Robin Olsen è un gran bel portiere. Ha sentito un po’ troppo la pressione, è stato sfortunato e per questo ho cambiato, non per demeriti suoi. Lo seguivo prima della Roma, sapevo non fosse Alisson ma un buon portiere. Roma non sempre accoglie tutti, starà a lui reagire. Il portiere è un ruolo difficile da comprendere, il centrocampista e l’attaccante sbaglia qualche partita, poi ne azzecca qualcuna e il pubblico si ricrede, per il portiere è più difficile”.
Fazio? “Se non si pressa alto, lui si ritrova di più”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma
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