Il grande rimpianto della Roma, di Monchi e dei tifosi è sicuramente Javier Pastore. Una stagione vissuta tra infortuni e panchine, un amore mai potuto sbocciare per i numerosi infortuni che lo hanno colpito e tradito. Lui, che avrebbe voluto dimostrare in giallorosso di essere ancora un giocatore da grandi palcoscenici. E invece l’argentino tra guai muscolari e prestazioni sottotono ha visto il campo solamente nei 645 minuti giocati su un totale di 2880: quattordici partite su 32 disputate dalla Roma tra campionato, Champions e Coppa Italia. Nel 2019 ventiquattro minuti giocati su novecento e un nuovo infortunio al polpaccio, il quinto, che rischia di compromettere ulteriormente la sua avventura – mai decollata – in giallorosso.
10 SETTEMBRE 2018 – Il primo stop dell’argentino risale agli inizi di settembre. Dopo un buon avvio di campionato con tre partite da titolare e un gol, il trequartista ha accusato un fastidio al polpaccio destro durante l’allenamento. Il calciatore sottoposto ai controlli a Villa Stuart ha poi svolto lavoro individuale per dieci giorni. L’inizio del calvario.
29 SETTEMBRE 2018 – Cinquantaquattro minuti giocati nella partita persa al Dall’Ara contro il Bologna, poi 67 contro il Frosinone e il gol di tacco che faceva presagire il meglio. Ma nel derby cominciato da titolare un altro stop: dopo trentasette minuti la sostituzione con Pellegrini per il secondo problema al polpaccio, stavolta il sinistro. Altri diciannove giorni di terapie per smaltire il problema, poi il rientro in gruppo il 18 ottobre. Tre partite saltate, due in campionato e una in Champions League.
22 OTTOBRE 2018 – Dodici minuti giocati nel finale della partita persa contro la Spal, poi altri undici giorni di lavoro individuale. Risentimento muscolare al polpaccio destro, quello del primo infortunio: Pastore è stato così costretto a saltare altre due partite, contro il Cska Mosca e contro il Napoli.
10 NOVEMBRE – 2018 – Tempo di allenarsi con il gruppo per una settimana che El Flaco è stato obbligato a lasciare di nuovo i compagni per altri diciannove giorni, sempre per il polpaccio. Un problema che la Roma ha provato a risolvere portando l’argentino in una clinica di Barcellona per una provare la medicina ripartiva: il riutilizzo del tessuto adiposo del paziente, con cellule ad alto fattore di crescita. Tra i viaggi e la fisioterapia, Pastore in quei giorni ha anche voluto mandare un messaggio ai tifosi: «Il mio cammino con la Roma purtroppo è stato subito frenato da una serie di infortuni che mi tengono lontano dal campo… Avrei voluto fin dall’inizio dare il massimo per i nostri colori, ma sto cercando di rientrare il prima possibile in completa forma per portare la nostra squadra dove merita – le parole sui social dell’ex Psg -. Il vostro sostegno per me, in questo momento, è di grande importanza e non potrei farne a meno per superare questo ostacolo. Non vedo l’ora di tornare a fare quello che più amo nella mia vita, giocare a calcio».
4 MARZO 2019 – Dal rientro in gruppo, il 29 novembre, fino al derby di sabato scorso Pastore ha giocato 259 minuti su 1530 totali (diciassette partite). I ventiquattro minuti contro la Lazio hanno scatenato il nervosismo del giocatore nei confronti di Di Francesco, reo di averlo fatto entrare in campo troppo tardi. Due giorni dopo l’episodio ecco l’annuncio del quinto infortunio stagionale, ancora al polpaccio sinistro. Un calvario che non trova fine, una storia quella tra Pastore e la Roma che rischia di esaurirsi ancor prima di sbocciare.