(…) Di sicuro la rivoluzione non è terminata, anche perché sta portando in dote un tesoretto destinato alle operazioni. Fare i conti sulle cessioni, comunque, non è affatto semplice, anche perché si tratta di operazioni spalmate su due esercizi di bilancio differenti.
In ogni caso, se ai 36 milioni incamerati per la clausola di rescissione di Manolas, aggiungiamo i circa 18 in arrivo per El Shaarawy (bonus compresi) e i 22 di Luca Pellegrini, arriviamo già alla bella somma di 76 milioni.
Ma non basta, perché – oltre i circa 7 giunti da trasferimenti minori – in prospettiva potremmo supporre che ne arrivino presto un’altra ventina per il trasferimento di Dzeko all’Inter, sfondando così senza problemi quota cento.
E potremmo anche non fermarci qui se considerassimo le probabili uscite di Nzonzi, Defrel e Olsen e i risparmi d’ingaggio che tutti questi potrebbero portare (…).
Ad esempio, con Dzeko in partenza, Paulo Fonseca, arrivato ieri a Roma, sarebbe ben contento di accogliere Gonzalo Higuain, ma l’argentino per il momento fa muro non tanto alla Roma, che non sarebbe piazza sgradita, bensì all’idea di andare via senza buonuscita dalla Juve.
Se le parti si ammorbidiranno (possibile), i 36 milioni che la Juve vuole mettere a bilancio – 9 per il prestito e 27 per il riscatto – potrebbero arrivare. A meno che il club bianconero non decida di rompere gli indugi su Zaniolo e pagare i 50 milioni chiesti dalla Roma. (…)
Ma con la partenza di El Shaarawy, c’è anche l’attacco da completare (…). Piace da tempo Brahimi del Porto, tra l’altro svincolato, mentre spunta anche il nome di un cavallo di ritorno, quello di Fabio Borini (…). Meno forte, al momento, sembra essere la pista che porta a Taison dello Shakhtar (…).
FONTE: La Gazzetta dello Sport