Tre partite di campionato, zero minuti per Ante Coric; zero minuti Luca Pellegrini; zero minuti Zaniolo; appena quarantacinque Lorenzo Pellegrini e un po’ di più, novantasette, Bryan Cristante, distribuiti in tre gare; infine Justin Kluivert che ha due presenze e sessantasette minuti nelle gambe. William Bianda? E’ da considerare un Primavera, per ora lasciamolo fuori. E’ chiaro che i ragazzi in questione non sono sullo stesso livello tra loro, visto che Cristante e Pellegrini in A ci hanno già giocato e sono chiamati a confermarsi, diverso è il discorso per Coric, Zaniolo e Kluivert. Il croato ha maturato, nonostante la sua giovane età, un’esperienza da calciatore professionista nel suo paese, toccando anche l’Europa con 17 presenze in Champions e 6 in Europa League quando vestiva la maglia della Dinamo Zagabria. Per Kluivert vale lo stesso discorso di Coric, giovane ma già testato a buoni livelli, anche in Europa, mentre Zaniolo è uno che in A deve ancora esordire, ma è già stato catturato dall’Italia dei grandi. Le parole di Roberto Mancini, ct della Nazionale, che ha denunciato la scarsa presenza di italiani (e giovani in generale) nel nostro campionato, magari daranno una spinta in più all’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco.
I TORMENTI DI MONCHI – Ma al di là di voler/dover fare un favore al commissario tecnico, Eusebio si trova nelle condizioni di dover utilizzare – da qui in avanti – questi ragazzi, anche per crearsi alternative, che nel tempo possano diventare credibili, ai così detti titolari, che per il momento non hanno dato risposte confortanti. Il ds della Roma, Monchi, aspetta e spera e, come disse qualche tempo fa, pronto ad andare via in caso di fallimenti (il Barça è alla finestra). Gli investimenti fatti su questi giovani dovranno fruttare: risultati e soldi.
SCOMMESSE – A Trigoria sono tanti a scommettere su Zaniolo e Coric, e anche su Luca Pellegrini, che ad esempio nella sfida con l’Atalanta è finito in tribuna. Ma per dimostrare il loro talento hanno bisogno di giocare. Di Francesco ha cercato di trovare soluzioni diverse, investendo su altri arrivati dal mercato estivo, che però hanno una carta di identità diversa, e parliamo di Pastore e Nzonzi. E un po’ Cristante, partito titolare solo una volta (giocando 45 minuti) contro l’Atalanta, e sia con il Toro sia con il Milan è subentrato, e su Kluivert che a Torino ha fatto la giocata decisiva. DiFra tra l’altro ha dimostrato di saper valorizzare i giovani, sotto gli occhi di tutti il lavoro svolto ai tempi del Sassuolo, e l’esempio non è solo Lorenzo Pellegrini. L’allenatore ha avuto l’estate per studiare un po’ tutti (no Zaniolo, impegnato con l’Uder 19), dopo la sosta li testerà. Vista la prima abbondanza aveva deciso che Coric era un esterno alto, con la partenza di Strootman diventerà una mezz’ala e, all’occorrenza, un esterno. Trequartista è il croato come trequartista è Zaniolo, ma – a detta dell’allenatore, anche l’ex interista potrà fare l’interno di centrocampo. Questi adattamenti saranno necessari: si torna al 4-3-3 e giocheranno i più in forma (concetto ribadito dal tecnico ai pochi presenti ieri a Trigoria), compresi i ragazzi. E che la gioventù non venga bruciata.