La Roma esercita l’arte della pazienza per un’ora, non si scompone nemmeno quando l’avversario si fa pericoloso e poi, all’improvviso, apre il gas, accelera e si ritrova la vittoria tra le mani. Il Parma, fiero duellante fino al minuto 13 della ripresa, si sgonfia come una bolla di sapone e consente ai giallorossi una comoda gestione della partita. Ora la squadra di Di Francesco, sfruttando qualche inciampo di chi la precedeva, è in piena zona Europa, ma i gol di Cristante e di Under non cancellano i limiti strutturali che l’hanno condizionata in questa prima parte della stagione. Ancora troppo lenti nello sviluppo della manovra e troppo vulnerabili in zona centrale, i giallorossi dimostrano di avere ancora parecchi passi da compiere per arrivare ad altissimi livelli. Il Parma, che perde Inglese proprio alla vigilia (problema influenzale che si aggiunge a un leggero guaio muscolare), resta in partita fino a che la Roma non mette in campo le superiori qualità fisiche.Il gol del’10 nasce da un calcio d’angolo che Under pennella sulla testa di Cristante bravo a muoversi nella zona del primo palo: gli emiliani concedono troppi centimetri agli avversari, e non possono controbattere. Ma, sconfittaaparte, il 2018 che si chiude per la squadra di D’Aversa è semplicemente da incorniciare: 25 punti alla fine dell’andata sono un bottino inimmaginabile per un gruppo costruito in quattro e quattr’otto a pochi giorni dall’inizio della stagione.
PERICOLO Nel primo tempo, con la Roma che danza a ritmo lento e non graffia mai, è il Parma ad avere l’occasione migliore. Capita sul piede di Siligardi che, a botta sicura, non angola il tiro e permette a Olsen di deviare in angolo. Errore grave. I giallorossi, pericolosi soltanto con un cross di Under sul quale Kluivert arriva in leggero ritardo,ringraziano perlo scampato pericolo e vanno negli spogliatoi a ricaricare le batterie. Quando escono, prendono in mano la sfida e non la lasciano più. Detto del gol di Cristante, va sottolineata L’incredibile crescita, in termini di qualità e di quantità, di Under che sulla destra fa quello che vuole. Il Parma, su quel lato, non riesce ad accorciare e a raddoppiare la marcatura e va in bambola quando Lorenzo Pellegrini pesca l’esterno che, tutto solo, non ha difficoltà a timbrare il 20.
SUPERIORITÀ La Roma si concede il lusso di sprecare un paio di contropiede (clamoroso quello di Dzeko al 29’, bellissima la parata di Sepe), ma dimostra una netta superiorità tecnica e tattica. I gialloblù di D’Aversa boccheggiano, gli ingressi di Sprocati e di Ceravolo non incidono eGervinho continua a sgambettare ai margini della sfida: senza le sue accelerazioni il Parma è troppo fragile.