Nessuno nega più la trattativa tra la Roma e Antonio Conte. Nella Capitale e non solo. Anche fuori dal Grande Raccordo Anulare. Dove sono ormai certi che James Pallotta e il suo management fanno sul serio per avere l’unico top coach attualmente libero. Ecco perché, soprattutto al Nord, si muovono per replicare, anche sminuendolo e quindi intralciandolo, al piano giallorosso che non è solo di facciata. Ne hanno preso atto più a Milano che a Torino, città in cui l’ex ct azzurro spesso si ferma quando non è a Londra (lì vive con la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria). L’Inter è la più attiva. Beppe Marotta ha informato Steven Zhang e gli ha chiesto ampia libertà d’azione, avendo la certezza di quanto l’allenatore sia tentato dalla proposta del ceo Guido Fienga.
Così l’ad nerazzurro, ottenuto l’ok per salutare Spalletti (al netto della posizione ufficiale) appena sarà in cassaforte il piazzamento in Champions, prepara il rilancio per spuntarla nella negoziazione comunque complicata per entrambi i club che temono le superpotenze, il Psg e lo United. Cina contro Usa, adesso è questo il duello. Perché la Juve, anche se Fabio Paratici e Pavel Nedved continuano a lavorare ai fianchi il presidente Andrea Agnelli per portarlo al ribaltone, è ancora nella fase di riflessione, poco convinta se cambiare Allegri e con chi.
ALMENO ALLA PARI – Conte, pur avendo chiesto 2 settimane di tempo per la risposta definitiva, ha apprezzato la chiarezza del progetto della Roma. Che, costretta comunque a incassare prima dell’estate 50 milioni con le plusvalenze, non si sente dietro all’Inter. E lo ha ribadito all’allenatore, chiarendogli che, nel rispetto del Financial Fair Play, il club giallorosso ha meno limitazioni negli investimenti di quello nerazzurro, nonostante la solidità della proprietà cinese.
E a prescindere dalla partecipazione alla prossima Champions che non inciderà, almeno così ha assicurato il tecnico, sull’esito della trattativa. In più, come sottolineato pure da Francesco Totti sabato scorso, Pallotta è disposto a concedergli carta bianca sull’organizzazione dentro Trigoria e non esclusivamente in campo e negli spogliatoi. E affiancandogli, come ds, l’amico Petrachi, gli garantisce di poter contare su chi si fida a occhi chiusi. Il contratto triennale da 8 milioni netti a stagione è scontato. Insomma, c’è solo da attendere.
STAFF ALLERTATO – Fienga ha seguito le linee guida di Pallotta. Nessuna promessa sugli acquisti, sulle cessioni e sulle conferme. Nè è stata compilata la lista dei collaboratori. Che è, comunque, è pronto: il vice Angelo Alessio, il match analyst Gianluca Conte che studia per il fratello gli avversari, il nutrizionista Tiberio Ancora e il preparatore atletico Paolo Bertelli che è di casa a Trigoria.
Dove è già sotto contratto quello dei portieri Marco Savorani che lavorò con Conte al Siena e che escluderebbe Gianluca Spinelli, presente nello staff della Nazionale e del Chelsea. In bilico Costantino Coratti che, sia a Coverciano che a Londra, è stato il vice di Bertelli. Sono i fedelissimi, seguranno ovunque Conte.
ROSA DA VALUTARE – Non c’è ancora la Roma di Conte. Che ha bisogno, e non solo per il 3-5-2, di interpreti di gamba. Florenzi è il simbolo. L’unico, però. Sulle fasce, sarebbero necessari gli interventi più significativi. Sotto osservazione, per le corsie, Karsdorp, El Shaarawy e Kluivert. Il portiere titolare è da prendere, come il centrale difensivo da aggiungere alla conferma di Manolas.
Forse anche quella di Fazio, in stile Barzagli, o Kolarov, non da fluidificante. Ok gli intermedi: Pellegrini, Cristante e Zaniolo. Da scegliere il regista, scortato, se possibile, per un anno da De Rossi. Davanti Under, seconda punta alla Eder. Dzeko il centravanti. Se parte, il sostituto preferito è Lukaku.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani