La Coppa Italia, come confermano i 9 trofei in bacheca (ultimo successo nel 2008) e le 17 finali disputate, ha spesso riempito le pagine della storia della Roma. Obiettivo, insomma, lo è sempre stato. Mai, però, come in questa stagione, fortemente compromessa in campionato e ovviamente complicata in Europa. I 22 punti di distacco dalla Juve leader della serie A e il 6° posto con la rincorsa appena ripresa per restare in Champions pure l’anno prossimo, impongono insomma ai giallorossi di tornare protagonisti nel torneo e di inquadrare la coccarda tricolore già stasera all’Olimpico (ore 21) contro la Virtus Entella, rivale inedita di Lega Pro.
E di guadagnarsi la promozioni ai quarti, da giocare al Franchi contro la Fiorentina (30 o 31 gennaio). Senza dunque distrarsi, come è accaduto, sempre in casa e nel turno secco degli ottavi della passata edizione, con il ko contro il Torino e l’addio in anticipo alla competizione. Fuori con Di Francesco proprio come 2 anni prima con Garcia, quando andò pure peggio: umiliati prima che eliminati, avendo perso ai rigori, ancora davanti al proprio pubblico, il 16 dicembre 2015 contro lo Spezia, club di serie B.
NESSUN ALIBI – Di Francesco si prese la responsibilità della caduta contro il Torino, avendo cambiato addirittura 10 giocatori su 11. Il maxi turnover penalizzò la squadra che perse l’equilibrio e l’efficacia. Stasera, pure se dovrà fare a meno di titolari di sostanza come Manolas, De Rossi, Nzonzi ed El Shaarawy (più Mirante), l’allenatore è invece intenzionato a non modificare il sistema di gioco, insistendo sul 4-2-3-1 utilizzato in 17 delle ultime 19 partite, e a non esagerare di nuovo con la rotazione degli interpreti.
Il dubbio più ingombrante è relativo a Florenzi che, influenzato alla vigilia, ha saltato la rifinitura. Ma il tecnico proverà a recuperarlo, anche perché Santon è tornato solo da un paio di giorni in gruppo e Karsdorp, in campo dall’inizio solo il 31 agosto contro il Milan, non si è più visto dopo i 21 minuti giocati il 27 novembre contro il Real. Dentro i migliori o comunque chi sta meglio (tra i 22 convocati, i giovani Greco e Riccardi). E notte passata a Trigoria, ritiro obbligatorio e non più facoltativo nonostante l’appuntamento in campo sia alle 21. Richiesta, quindi, la massima concentrazione, senza snobbare l’ospite, da non considerare di Lega Pro: la rosa della Virtus Entella di Boscaglia è da serie B. E, dopo aver raccolto già 30 punti, è impegnata nella nuova full immersion con 6 partite in 21 giorni, dovendo recuperarne ancora 6 proprio in campionato (stop ad inizio stagione, puntando ad essere ripescata).
OPERAZIONE RILANCIO – La novità della serata è Pastore, pronto a riprendersi il posto da titolare. E soprattutto il ruolo da trequartista, posizione in cui, da fine settembre, Di Francesco ha schierato Lorenzo Pellegrini (stasera abbassato da mediano) e Zaniolo. Pastore, spesso infortunato, parte ormai dietro i giovani colleghi di reparto. Non comincia una partita dal 12 dicembre, sconfitta ininfluente a Plzen contro il Viktoria in Champions. Finora è il flop del mercato estivo di Monchi.
L’allenatore vuole dargli spazio per capire se la condizione fisica finalmente gli permette di recitare da top player. Discorso simile con Schick che, aiutato ultimamente da un mental coach, ha la nuova chance da centravanti, dopo aver sostituito Dzeko per 9 partite di fila, tornando in panchina solo nell’ultima del 2018. Più che atleticamente va ritrovato psicologicamente. Da fine dicembre è stato confermato fino al termine della stagione. Ora tocca a lui riprendere quota. In Coppa Italia, il 20 dicembre del 2017, realizzò il 1° gol con la Roma. Inutile, perché non bastò per restare nella competizione.