La premessa è scontata: non è certo questo il momento di tirare le somme, perché siamo ancora ai primi passi della Roma di Fonseca e Petrachi. In campo e sul mercato. Al tempo stesso, però, le prime cinque amichevoli e l’iniziale via-vai tra acquisti e cessioni, hanno dato qualche indicazione. Sul mercato, ad esempio, quando non ci sono Dzeko (oggi probabile incontro in assemblea di Lega tra Roma e Inter, pronta ad alzare l’offerta a 15 milioni) e Higuain a tenere banco, il discorso finisce sulla difesa.
E s’intreccia inevitabilmente con il campo. Tor Sapienza, Trastevere, Gubbio, Rieti e Ternana non sono test attendibili per misurare la forza della Roma che sta nascendo. Ancor di più in un momento di esperimenti tattici leciti, con il gruppo che ha le gambe imballate dai carichi di lavoro e il centrocampo titolare (Veretout-Pellegrini) è ancora ai box.
Tuttavia come è apprezzabile la volontà di Fonseca di impostare una squadra in costante pressing sull’avversario, che ama tenere il pallone il più possibile e che vuole i due esterni del tridente offensivo dentro al campo per permettere ai due terzini di salire, la difesa alta – anche in queste prime uscite contro avversari non irresistibili – ha lasciato qualche perplessità. Perché quando la Roma perde il pallone, il rischio che gli attaccanti rivali si presentino a tu per tu con Pau Lopez è molto alto.
FARI SU MONTECARLO Tradotto: il trio Mancini-Fazio-Jesus non basta. Non solo numericamente. Anche qualitativamente visto che l’argentino mostra i suoi limiti se lasciato a campo aperto e l’ex atalantino ha bisogno di tempo per adattarsi alla linea a 4. Serve un difensore di livello, capace di giocare il pallone ma soprattutto di garantire maggiore rapidità nei recuperi.
In settimana la Roma farà un nuovo tentativo per Alderweireld. Un’intesa di massima con il suo entourage già esiste, il problema rimane il Tottenham che ora che la clausola rescissoria è scaduta può chiedere anche una somma superiore ai 28 milioni. Alla Roma serve un titolare. Nel nostro campionato, la differenza infatti continuano a farla le difese. E questo è confermato anche da come si stanno muovendo le big del torneo: la Juventus, con Chiellini, Bonucci e Rugani in rosa, ha acquistato l’elemento più promettente nel panorama internazionale: De Ligt.
L’Inter di Conte, alla coppia Skriniar-De Vrij, ha aggiunto Godin. Il Napoli a Koulibaly ha affiancato Manolas. Petrachi è consapevole della necessità ma deve prima adoperarsi nelle cessioni. Tra l’altro, a netto del rilancio per Alderweireld, alcune alternative si sono complicate. Gli obiettivi Lyanco e Izzo hanno da poco rinnovato e a meno che i granata non falliscano la qualificazione all’Europa League, bisogna guardare altrove. Forse a Montecarlo. Nei discorsi avviati con il Monaco, oltre a Defrel e Nzonzi, il club monegasco s’è informato per Schick (che rimane in ballo per uno scambio con Suso).
E il ds salentino ha fatto lo stesso per Jemerson. Classe 92, centrale brasiliano, ha un contratto in scadenza nel 2020. Senso della posizione, capacità di essere leader, bravo nell’anticipo e veloce nei recuperi. È un nome da tenere in considerazione se Alderweireld restasse una chimera. Da Firenze si propone Pezzella che però è soprattutto un marcatore e la Roma cerca un profilo diverso. Rimane vivo il pressing per Hysaj: prima, però, va ceduto uno tra Florenzi e Karsdorp.
FONTE: Il Messaggero – S.- Carina