Fonseca insiste da tempo per avere il centrale difensivo che gli manca. Con eleganza, e senza dunque fare riferimento a Manolas, offre anche l’identikit: esperto e veloce. Finora Petrachi non è riuscito ad accontentarlo. Mancini è arrivato prima della richiesta pubblica del portoghese, Cetin subito dopo.
Sono riserve, però: acerbo l’azzurro, scommessa il turco. Alderweireld avrebbe messo d’accordo l’allenatore e il ds. Ma, lasciando comunque aperto lo spiraglio per il ribaltone che sul mercato non è mai da escludere, la trattativa sembra sospesa, con il Tottenham che non fa nessuno sconto sul prezzo che è di almeno 28 milioni.
SOLUZIONE DI SCORTA Alderweireld, dopo la dolorosa separazione da Manolas, avrebbe fatto la differenza nella linea a 4 della Roma. Non Rugani che, riflessione principale, diventa esubero della Juve proprio nella stagione in cui a Torino arriva Sarri che lo ha fatto sbocciare nell’Empoli. Il difensore, in 4 anni di serie A con la Juve, ha giocato poco più di un terzo delle partite. E non sempre da titolare: 59, solo 15 su 38 nell’ultima, da perfetto panchinaro. Avere più di un dubbio è quindi legittimo. Ce l’hanno anche Fonseca e Petrachi. Non è il profilo ideale.
PROPOSTA INDECENTE L’operazione, invece, è inaccettabile se diventa solo economica e non tecnica. Soprattutto se per avere il venticinquenne la Roma spendesse come non ha fatto per Alderweireld che è titolare del Tottenham vicecampione d’Europa e del Belgio. E lo è ancora di più in più se, sempre per l’ennesima plusvalenza da mettere a bilancio, in bianconero finisse il talentino della Primavera di De Rossi, il centrocampista Riccardi (classe 2001). Lo scambio, con l’inserimento del diciottenne, è la conferma che, se il presente è anonimo, il futuro proprio non interessa.
A quello, però, pensa l’amica Juve che si prende il meglio del vivaio giallorosso. Ha cominciato ad inizio estate con Luca Pellegrini, girato poi al Cagliari che continuerà a svezzarlo: a Trigoria, incassando anche 7 milioni di conguaglio, Paratici ha mandato Spinazzola (ieri si è fermato e non sarà disponibile contro il Genoa: distrazione muscolare al bicipite femorale sinistro).
Ora tocca a Riccardi prendere la strada di Torino (non è affatto convinto e lo fa sapere su Instagram: «Ora più che mai…amore infinito», con cuori giallorossi), regalo alla tifoseria per il debutto in campionato domenica sera all’Olimpico. E chissà se domani, cioè l’anno prossimo, pure a Zaniolo.
INTERVENTO NECESSARIO Niente da fare per il sostituto di Manolas. E, al momento, nemmeno quello di El Shaarawy. Davanti manca il rinforzo di primo piano almeno quanto dietro. Anzi di più. La Roma di Fonseca sarà a trazione anteriore e l’attacco di conseguenza fondamentale. Servono specialisti. Nell’ultimo campionato questo il rendimento dei giallorossi: El Shaarawy 11 gol, Dzeko 9, Kolarov 8, Fazio e Perotti 5, Cristante e Zaniolo 4, Florenzi, Pellegrini, Under e Schick 3, Kluivert 1.
L’investimento è da fare nel ruolo di El Shaarawy. Perotti, Kluivert e Florenzi, in 3, hanno realizzato meno reti: 9. L’esterno offensivo, dunque. Ma anche il vice Dzeko. Se non è possibile raddoppiare lo sforzo, va scelto almeno l’interprete capace di coprire entrambi i ruoli. Mariano Diaz andrebbe bene, sempre che ritrovi la mira.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani