I contratti da sistemare, le cessioni da perfezionare, i giocatori da importare. Nel giorno che avvia l’era Monchi, sono diverse le scadenze che incuriosiscono i tifosi della Roma. Dell’allenatore parliamo in un altro articolo. Della squadra invece Monchi si è già fatto un’idea a distanza, osservando le partite in televisione e confrontandosi con Franco Baldini, vero regista del cont(r)atto spagnolo. Ma ora, o meglio, da quando diventerà operativo, dovrà dedicarsi a un’analisi approfondita della rosa, studiandone le esigenze tecniche compatibilmente con le necessità finanziarie del bilancio del club, costretto come al solito a vendere prima di comprare.
PUNTO 1: I CONTRATTI – Il rinnovo di De Rossi, avviato ma non ancora formalizzato, è il più urgente sul piano cronologico, se non altro perché il contratto del secondo capitano scade il 30 giugno, così come quello del capitano effettivo, cioè Francesco Totti, che però seguirà altre dinamiche e altri canali. A seguire Monchi chiuderà la partita con Kevin Strootman, che ha già dato a novembre la sua disponibilità a trovare un accordo per il prolungamento ma non ha raggiunto l’intesa sulle cifre. Su Nainggolan invece non ci sono problemi: il contratto fino al 2020 verrà aggiornato con un bonus di rendimento già pattuito con il procuratore.
PUNTO 2: LE CESSIONI – Diversa è invece la situazione di Manolas, che Monchi ha capito di dover cedere per ragioni di bilancio. Starà a lui però, specialista della materia, mercanteggiare per strappare il prezzo migliore. In Italia l’Inter, all’estero molti club importanti sono pronti a comporre il suo numero di cellulare. L’obiettivo è ricavare 35-40 milioni per minimizzare le perdite dell’esercizio in corso entro il 30 giugno, giorno del redde rationem contabile. Ma non è finita. La Roma venderà almeno un altro giocatore per finanziare la campagna estiva di rafforzamento: a seconda del mercato e delle offerte, possono partire Paredes ed Emerson. Rüdiger invece dovrebbe essere confermato, a meno che qualche miliardario che frequenta il calcio internazionale non se ne innamori perdutamente.
PUNTO 3: G LI ACQUISTI – Monchi troverà qualche situazione già delineata per i rinforzi del futuro: la Roma ha stanziato oltre 30 milioni per riprendere Lorenzo Pellegrini dal Sassuolo e per cooptare Kessié, prenotato dall’Atalanta a gennaio. In più dovrà regolare gli acquisti di Perotti, Fazio, Bruno Peres, Juan Jesus, Mario Rui ed Emerson per un totale di altri 40 milioni. Per far fronte a queste scadenze senza sacrifici importanti, la Roma deve dunque assicurarsi un posto in Champions League anche se alcuni impegni potranno essere onorati con gli scambi: il portiere Skorupski ad esempio dovrebbe andare al Torino, che potrebbe rinnovare il prestito di Castan e Iturbe, abbattendo buona parte del compenso dovuto per Bruno Peres. Per il resto, al netto di altre cessioni, Monchi non avrà cifre spaventose da investire. Uno dei difensori che aveva indicato, Rodrigo Caio, ieri ha rinnovato a sorpresa con il San Paolo fino al 2021 e quindi costerebbe troppo. Più facile prendere dal “suo” Siviglia il giovane Clement Lenglet, difensore centrale mancino della Francia Under 21. Per l’attacco, l’occasione Jesus Navas stuzzica molto: Monchi lo conosce bene avendolo visto crescere in Andalusia e a costo zero lo prenderebbe volentieri. Trattative in corso. E’ attesa anche la caccia al vice Dzeko, che non può essere Doumbia (di rientro dal Basilea): la Roma spera ancora che i 13 gol segnati in stagione valgano il riscatto da 6 milioni pattuito un’estate fa. Occhio comunque ai mercati spagnoli e francesi, dove Monchi è abituato da sempre a scovare giovani di talento. E’ la filosofia-guida del nuovo corso di James Pallotta.