A scuola da Pellegrini, verrebbe quasi da dire. E se non è un paradosso, poco ci manca, visto che l’insegnante è tornato da poco a casa e gli alunni sono lì che disseminano calcio in giallorosso da anni. Eppure, a conti fatti, sembra proprio così ed allora molto dell’interesse per la partita di stasera a Vigo (dove la Roma chiuderà il suo ciclo di 7 amichevoli estive) è anche qui, sulla gara di Lorenzo Pellegrini. Non la prima da titolare, perché dal via era partito anche negli Stati Uniti, contro il Psg. Ma, di certo, una sfida in cui il centrocampista romano proverà già a scalare le gerarchie del centrocampo, mettendo in difficoltà Di Francesco in vista del campionato (trasferta di Bergamo il 20 agosto). Già, perché le due mezzali titolari (Nainggolan e Strootman) non è che si siano poi calate ancora alla perfezione nei meccanismi del nuovo tecnico giallorosso ed allora lui, Lorenzo, che quei meccanismi li conosce alla perfezione potrebbe anche sperare in qualcosa di più. Da subito.
METAMORFOSI – Stasera toccherà a lui, quindi, in un centrocampo presumibilmente tutto nuovo. Con Gonalons che andrà in regia al posto di De Rossi e Nainggolan in ballottaggio con Gerson per il terzo posto da titolare. Insomma, una metamorfosi rispetto al terzetto titolare, anche perché Di Francesco vuole dare spazio e minuti a chi finora ha giocato meno. E Pellegrini è proprio tra questi, nonostante Di Francesco lo abbia cresciuto e plasmato al Sassuolo. «Lavoriamo sempre molto sui movimenti, il mister cerca di darci tante linee di passaggio – ha detto la scorsa settimana, durante la sua presentazione ufficiale – Alle mezzali poi chiede tanto lavoro. Io prima di andare al Sassuolo ero abituato a correre solo avanti, lui mi ha insegnato a farlo anche indietro. Ci vorrà un po’ di tempo perché tutti riescano a interpretare al meglio quello che chiede». E infatti è così, se anche due campioni come Strootman e Nainggolan stanno trovando più di una difficoltà a metabolizzare i dettami tattici dell’allenatore giallorosso.
VITTORIE – Ecco perché allora potrebbe venire fuori a sorpresa proprio Pellegrini, tornato in giallorosso dopo due anni di apprendistato al Sassuolo. Lui che nasce centravanti e che di battaglie ne ha già vinte tante, ad iniziare da quell’aritmia cardiaca dovuta ad un’infezione curata male e che per 4 mesi lo costrinse ai box, senza idoneità agonistica. Oggi Lorenzo è prima di tutto un uomo, più che un calciatore. E dentro il corpo da calciatore ragiona con grande maturità, nonostante abbia solo 21 anni. Magari sono anche pochi per fare il professore. Ma intanto stasera la scuola apre in anticipo e Pellegrini può dare un assaggio di cosa vuole davvero Di Francesco da una mezzala. In attesa che anche Strootman e Nainggolan studino meglio.