Paulo Sousa è a Viseu, sua città natale che dista un’ora e mezza (126 chilometri) di auto da Oporto. In queste ore è stato raggiunto dal suo uomo di fiducia in Portogallo, colui il quale si occupa da vicino dei contratti. A dimostrazione che qualcosa, intorno all’ex allenatore della Fiorentina, si sta muovendo. Il tecnico lusitano ha un’offerta del Bordeaux ma ha preso tempo. Almeno sino a domani, giorno di Porto-Roma. Tempistica che non può essere un caso. Il suo, infatti, è il nome che circola con maggiore insistenza nel caso la Roma dovesse decidere di esonerare Di Francesco. Proprio per questo motivo, quella che sembrava una presenza scontata al Do Dragao, è diventata in queste ore motivo di riflessione. Dopo le dichiarazioni di qualche mese fa («Mi piacerebbe allenare la Roma») e la foto pubblicata su Instagram con la maglia bianconera, davanti a Giannini, prima di Juventus-Roma, Sousa non vorrebbe commettere a livello mediatico un altro passo falso.
Paradossalmente se Di Francesco non fosse stato in bilico, la sua presenza sarebbe stata scontata. In questi mesi, infatti, l’allenatore ha assistito a decine di partite, dividendosi tra Premier, Bundesliga e Liga. Ora, però, con la situazione legata alla panchina giallorossa così in dubbio e il suo nome che circola in modo così insistente, potrebbe decidere di rinunciare in extremis. Appare certo comunque che dopo l’esonero di inizio ottobre in Cina a opera del Tianjin Quanjian, è pronto a tornare in pista. Se alla Roma o al Bordeaux (che attende una sua risposta), dipenderà probabilmente dal risultato di domani. In queste ore spera anche Panucci. Forte dell’amicizia con De Rossi e del feeling mai interrotto con Baldini, il ct dell’Albania è pronto a lasciare l’incarico con la nazionale e tornare di corsa a Trigoria. Attende anche Donadoni. Nome che rimane in lizza.
TUTTO FERMO – Tutto fermo invece sul capitolo rinnovi. E non potrebbe essere altrimenti. Da un lato un ds che anche in privato dribbla le domande sul suo futuro: «Non è ancora il momento di parlarne». Dall’altro un club che deve capire – dopo una buona semestrale – il margine operativo che avrà a fine anno. E in questo caso la qualificazione ai quarti di Champions e l’agognato quarto posto in campionato, fanno tutta la differenza del mondo. Sono diversi i calciatori che attendono una chiamata: Zaniolo, El Shaarawy, Under, Manolas e De Rossi. Dzeko, il sesto, ha già capito che non gli sarà prolungato il contratto, che scade nel 2020. Pellegrini, il settimo, non ha ancora ricevuto segnali per parlare della clausola rescissoria che potrebbe liberarlo nella finestra estiva.
Lo scorso 10 gennaio Monchi s’era lanciato in un proposito: «I rinnovi? Zaniolo sarà il primo caso che affronteremo». E in effetti un tentativo con il ragazzo di Massa è stato effettuato. La Roma ha proposto un ritocco dell’ingaggio (attualmente percepisce 270 mila euro): proposta che poteva andare bene a dicembre. Ora la richiesta viaggia sui 2/2,5 milioni e il discorso è stato rimandato a fine stagione. Come per De Rossi: nel caso di Daniele però, trovare l’intesa sarà un proforma. El Shaarawy e il suo entourage non hanno invece ricevuto nessuna chiamata mentre non pervengono novità né sul versante Under (ancora fermo all’ingaggio di 1 milione più bonus) tanto meno da Manolas.