Giovani da valorizzare e magari da ricomprare. Fabbrica di talenti alla quale attingere. Aspettando che il regolamento consenta la creazione delle seconde squadre, il Sassuolo è stato il principale interlocutore della Roma degli ultimi anni, anche prima di conquistare la Serie A. Di recente è stato solo alzato il tiro, e con esso il volume degli affari sulla linea dell’alta velocità mediopadana: prima da Roma a Sassuolo si spostavano nomi come Antei e Frascatore, più di recente hanno frequentato la provincia emiliana ragazzi di sicuro avvenire: da Pellegrini, già rientrato alla base dietro pagamento di 10 milioni di diritto di riacquisto, a Politano, che la Roma ha preferito non riscattare e che in estate era stato valutato 16 milioni dallo Zenit, fino al più giovane centrocampista Mazzitelli (classe ‘95) che rimane sotto il controllo di Trigoria attraverso una clausola simil-Pellegrini.
LINFA – Gli ultimi della lista, inglobati dalla palestra allestita da Squinzi, sono il difensore centrale Marchizza (‘98) e la promettente mezzala Frattesi (‘99). Marchizza è stato poi girato in prestito all’Avellino, in B, dove ha già giocato 7 partite mentre Frattesi ha debuttato in Coppa Italia la scorsa settimana con l’Atalanta, da titolare, dando l’impressione di poter essere molto utile al Sassuolo. O alla Roma, se deciderà di riprenderselo.
SPESE – Eh sì perché al Sassuolo sono amici ma si fanno pagare cari. Al vip club neroverde, per partecipare, devi essere disposto a sottostare alle regole del mercato. E così Gregoire Defrel, inseguito dalla Roma per un paio d’anni, è stato preso in estate per 17 milioni più i cartellini, appunto, di Marchizza e Frattesi. E per lo stesso Di Francesco, che aveva una clausola rescissoria, Baldissoni ha dovuto trattare con l’ad del Sassuolo, Carnevali. Tutto costa, a casa Mapei. Specialmente Berardi, che avrebbe voluto seguire Di Francesco a Roma: Squinzi lo ha tolto dal mercato valutandolo 50 milioni. Non negoziabili.