Di Francesco contro il suo «grande amore». Dzeko e Schick contro la crisi del gol. Roma-Sassuolo mette in campo emozioni, ricordi, maledizioni e ambizioni. I giallorossi cercano il lieto fine per un 2017 già da record in cui possono arrivare a quota 90 punti, e non importa se significa calpestare un pezzo di cuore: «Loro nell’ultimo periodo con Iachini hanno ottenuto risultati importanti, a noi serve vincere», prova a giustificarsi Eusebio, che il Sassuolo l’ha già battuto ai tempi del Pescara in Serie B, quando non poteva sapere di essere destinato a scrivere la storia del club neroverde. Lasciato solo per inseguire un sogno più grande e più complicato, la Roma: «Sono contento per le sensazioni che ho nel vivere questo cambiamento, però è troppo sottile il confine tra bene e male, per questo motivo dobbiamo ripartire con una vittoria, per non perdere la crescita che c’è stata nell’ambiente e nella squadra. Stiamo creando una famiglia». Iniettare un DNA vincente è la missione del tecnico che nel confronto con la Juventus ha capito quanto e cosa manca davvero per mettere le mani sullo scudetto: «Siamo vicini, ma per vincere dobbiamo imparare da loro, avere la determinazione, la cattiveria agonistica che noi non sempre abbiamo dimostrato di avere. E l’attaccante che non segna da un po’ di tempo invece di fermarsi perché pensa di non arrivare sul pallone deve crederci un po’ di più, e magari ci arriva».
Non arrendersi, bensì attaccare le proprie debolezze: «L’Inter ha fatto 40 punti anche grazie a Icardi. Fondamentale Dzeko torni a segnare. Non so perché si sia fermato, l’unica risposta che ho è continuare a stimolarlo». Coordinare il bomber a secco da 5 partite consecutive con la scommessa Schick, titolare annunciato nel tridente con Perotti: «Patrik gioca dall’inizio, gli altri 10 li vedremo. Potrei anche cominciare dal 4-2-4, ma non voglio dare vantaggi agli avversari e nelle scelte bisogna avere equilibrio». La versione spregiudicata della Roma sarà più facile veder la a gara in corso, ammesso che serva l’artiglieria pesante e non bastino le due punte a caccia di reti scaccia critiche: «Sbagliare in una partita tanto importante pesa, ma Schick deve avere la forza di superare questo momento: primo peché è un capitale della società e poi perché è davvero forte. I gol li sbagliano anche i grandi campioni, lui ancora non lo è. Non deve passare il messaggio che non abbiamo pareggiato con la Juve per colpa sua». Di ex in campo potrebbe essercene uno al massimo, Pellegrini proverà a mandare in panchina Strootman prendendo posto accanto a De Rossi e Nainggolan. Se la sfortuna continua a tormentare Trigoria potrebbe venire qualche ripensamento a Monchi, che non ha in mente acquisti per il prossimo mercato: «Sono in sintonia – giura Di Francesco – con il ds e si può sempre cambiare idea… Ora la mia priorità è vincere contro il Sassuolo». Un sacrificio d’amore sull’altare dello scudetto.