Il tecnico respira dopo il successo di Verona, al Bentegodi si sono viste cose buone (Under) ma anche vecchi difetti. Il cambio di modulo, con il ritorno al 4-2-3-1, ha dato maggiore fluidità alla manovra – Tre punti per uscire da un periodo negativo. Tre punti per scacciare i fantasmi attorno alla sua panchina. E tre punti pure per riavvicinare la vitale zona Champions. Eusebio Di Francesco respira dopo la vittoria di Verona che riporta la Roma a -1 punto dal quarto posto occupato dall’Inter e la rilancia di prepotenza – vista anche l’ennesima frenata dei nerazzurri – nella corsa alla prossima Champions: l’obiettivo più realistico da qui al termine della stagione.
BENE UNDER, MA… – Se la crisi sia terminata però è ancora da verificare, perché a parte una buona prima mezz’ora, in alcuni frangenti, la Roma è sembrata ancora un paziente in convalescenza: distratta come quando Matos impegna Alisson in un paio di occasioni, nervosa come quando Pellegrini si fa espellere per un fallo di frustrazione e sprecona come quando Dzeko divora l’impossibile. Segnali del recente passato mascherati solo in parte dal primo gol in Serie A di Cengiz Under, il più veloce per la Roma dal gennaio 2012, quando Totti segnò dopo 30 secondi contro il Cesena. E’ proprio il turco, che finalmente inizia a parlare l’italiano, la nota più lieta della giornata giallorossa: brio, vitalità e una spina costante nel fianco della difesa avversaria. Stai a vedere che Di Francesco ha trovato il legittimo proprietario dell’out di destra?
CAMBIO MODULO – Un altro aspetto da sottolineare è il coraggio di Di Francesco. Sì, perché alla faccia dell’integralismo di cui spesso è accusato, colpa forse di quel 4-3-3 zemaniano, il tecnico giallorosso ha mostrato per l’ennesima volta di non avere rigidità di pensiero: ha capito che era il momento di cambiare, di dare una scossa, un segnale. Così dopo averlo annunciato in conferenza stampa (“se cambierò modulo sarà solo per il bene della Roma”) ha deciso di mandare in soffitta il 4-3-3 e di rispolverare il 4-2-3-1 spallettiano, con Nainggolan trequartista alle spalle di Dzeko. E non sembra essere solo un caso se col nuovo sistema la manovra offensiva è apparsa più fluida e le occasioni create sono raddoppiate.
EMERGENZA A CENTROCAMPO – Domenica all’Olimpico arriverà il Benevento, sconfitto ieri sera dal Napoli: una gara in cui i giallorossi saranno chiamati a confermare quanto di buono visto al Bentegodi. Di Francesco però dovrà fare i conti con le tante assenze a centrocampo: Nainggolan (squalificato) e Pellegrini (espulso) non ci saranno, Gonalons non recupererà e De Rossi è ancora in dubbio. Perciò, col nuovo-vecchio modulo confermato, nel ruolo di trequartista potrebbero giocare Defrel o Florenzi. Nel caso di un avanzamento del vice-capitano, sulla fascia destra