Alla fine del mercato il Chelsea di Abramovich risulta il quarto «big spender» (assieme al Barcellona) d’Europa. Magari il russo e Conte non saranno proprio contenti, perché avevano altri obiettivi, come Lukaku, Oxlade e Barkley. Sta di fatto che i Blues comunque hanno aggiunto ai campioni di Premier Zappacosta e Drinkwater, abili rincalzi, dopo i titolari Bakayoko e Morata, e il romanista Rüdiger, che è già partito dal 1° minuto 4 volte. Ancora irrisolto il caso Diego Costa, comunque fuori lista Champions, che aspira a finire proprio all’Atletico, sulla carta la seconda forza del girone.
TUTTI A MADRID – I colchoneros non hanno potuto fare mercato per il veto Fifa (dopo le irregolarità nell’acquisizione di minori). Peccato, sarebbe stato un ritorno, quello di Costa, subito pepato, visto l’appuntamento coi Blues. È già tanto allora il prolungamento di contratto del Cholo Simeone e il fatto che da Madrid non sia andato via nessuno, in primis Griezmann, il gioiello da 80 milioni di euro almeno di valore (ma per altri la stima è già 150). Prima o poi se ne andrà, come tutti dal Calderon prima e ora dal nuovo Wanda Metropolitano; anche l’effetto stadio è da valutare. L’Atletico resta il team da 2 finali negli ultimi 3 anni, quindi tignoso e pericoloso, soprattutto ormai esperto. Sì, il Cholo non avrà molti ricambi, ma ha recuperato Augusto Fernandez, la scorsa stagione fuori per infortunio, e deve integrare meglio Gaitan (ex Boca e Benfica) che nel 2015-16 a Lisbona si rese utile con 11 gol (4 in Champions); inoltre è rientrato Vietto, fulmine al Villarreal 2014-2015 (20 reti) e poi un po’ disperso. Con lui (e con Gameiro o Torres) Simeone può scegliere il 4-4-2.
C’EST SCHICK – Come si vede alla Roma di Di Francesco l’urna non ha detto bene. E il paradosso è che potrebbe non bastare vincere sempre all’Olimpico e poi in Azerbaigian, come successe al Napoli nel 2013, fuori con 12 punti. Vietato quindi distrarsi. C’è da sperare che i nuovi acquisti si amalgamino subito, specie Schick e il messicano Moreno, buoni in prospettiva ma servono al più presto. Come ottimi ricambi possono esser Gonalons, uno da 60 gare in Europa col Lione, il ritornato Florenzi dopo una stagione k.o., il giovane turco Ünder e il neoazzurro Pellegrini, cresciuto con Difra a Sassuolo.
PUNTANO SU DINO – Gli azeri del Qarabag sono il vaso di coccio. Alla prima esperienza nel girone, hanno eliminato a sorpresa nel playoff il Copenaghen; la punta è il sudafricano Dino Ndlovu (4 gol nei preliminari) ex Anorthosis e prima in Israele, in regia il brasiliano naturalizzato Richard Almeida e lo spagnolo Michel, ex Gijon e Getafe. Dietro c’è l’esperto albanese Agolli. La Fiorentina a dicembre ha sofferto per vincere qui (2-1).