Real e Bayern, le favorite “contro”. E le outsider a sfidarsi dall’altra parte: chi uscirà vincente dalla seconda sfida, Roma o Liverpool, avrà una carica mentale irresistibile, scrive Fabio Licari su “La Gazzetta dello Sport“. Dando ascolto ai numeri, il Liverpool fa abbastanza paura. Ha segnato più di tutti (33), ne ha subiti pochi (7). Non si discute che la sua forza sia nell’attacco: con l’equilibratore Firmino tra le due ali velocissime, Mané e Salah, può schiantare chiunque. Dietro lascia parecchio a desiderare, Van Dijk promette ma non è insuperabile, Robertson generoso. Una costante è l’atteggiamento basso, protetto da una mediana molto fisica alla quale però manca Can, per poi scatenarsi in contropiede. Soltanto Real e Bayern tirano di più, soltanto il Real vede più la porta.
È legittimo aspettarsi dal «prof» Di Francesco un altro grande studio prepartita. Il 3-4-2-1 (3-4-3 nella seconda parte) è stato anche il sistema della disperazione: recuperare tre gol o (sportivamente) morire. Non sempre può riproporsi, non su quei ritmi. Inoltre le tre punte contro i tre difensori rischiano di trovarsi uno contro uno, e sono più veloci, o di costringere la Roma ad abbassarsi sempre a cinque. Non è escluso un ritorno alla linea di quattro. Ma è in mezzo che andrà vinta la partita: il 4-3-3 del Liverpool è molto teorico, perché Klopp tiene di solito un doppio centrale (Henderson e Milner) e sgancia la mezzala destra per arricchire l’attacco. Di Francesco può allora ricorrere a un mediano in più (Pellegrini) per pareggiare in mezzo, dove i Reds hanno più ritmo, tenendo Nainggolan e Schick (o Under) larghi: un 4-3-3 per impoverire così la coppia centrale contro il fenomenale Dzeko.
La terza di Premier contro la terza (a pari merito) di Serie A: non si può indicare una favorita. Il ritorno all’Olimpico può dare una mano a Di Francesco. Ma proprio questa incertezza amplificherà l’importanza delle componenti emozionali: impossibile dimenticare la finale ai rigori dell’84, con tutta probabilità la delusione storica del tifo giallorosso, in casa. Il successo contro Messi potrebbe essere stato la svolta. E il Liverpool è comunque preferibile al Real. Più di mezzo successo andrà costruito ad Anfield, dove Di Francesco dovrà essere bravo a tenere una Roma bassa ma non troppo, per non esporsi alle ripartenze di Salah e Mané. Salah, appunto: esaltato e circondato dall’incredulità a Roma, oggi tra i primi cinque d’Europa, candidato a Best Fifa e Pallone d’oro.