Cambierà tanto, se non tutto. Dipende dalla Champions, dipende dalla squadra. Ma a prescindere dall’allenatore e anche dal budget disponibile Monchi conta di ristrutturare la Roma dalle fondamenta, abbassando l’età media e il monte stipendi, con la prospettiva di creare un’intelaiatura di giocatori forte e resistente all’usura del tempo. Forse è eccessivo dire che questo gruppo, nei suoi calciatori più rappresentativi, sia arriva- to al capolinea, ma di sicuro i cosiddetti senatori sono sotto esame: da Nainggolan a Strootman, da Dzeko a Manolas, per non parlare di Florenzi che si è messo da solo nel limbo, avendo il contratto in scadenza il prossimo anno. De Rossi invece fa storia a sé, sapendo che resterà capitano anche nella sua ultima stagione alla Roma: a 35 anni non pretenderà un posto da titolare e, aspettando di capire se Gonalons (ancora infortunato) sia un giocatore all’altezza del ruolo, Monchi prenderà uno specilalista playmaker: non Badelj, che è svincolato dalla Fiorentina e ha chiesto troppi soldi; il nome giusto può uscire tra l’ivoriano Seri del Nizza, già cercato l’estate scorsa, e il croato Kovacic, in uscita dal Real Madrid.
DIBATTITO – Tornando al rinnovo di Florenzi, Monchi l’ha indicato pubblicamente come una priorità e alla fine conta di trovare un accordo con il giocatore. Che però sta vivendo una fase di riflessione che va al di là del denaro. Che Roma sta nascendo? Florenzi è legato alla città e alla squadra del cuore ma, a 27 anni, intende scegliere la strada professionale migliore. Ha una visione della carriera più vicina a De Rossi che a Totti, per intendersi: l’ideale sarebbe restare alla Roma per sempre ma non a tutte le condizioni.
IN BILICO – Le incognite insomma sono tante e saranno vincolate, nelle possibilità finanziarie e di appeal tecnico, alla qualificazione ai quarti di Champions e alla riconquista della coppa principale attraverso il campionato. Alisson ad esempio nei piani della società dovrebbe rimanere alla Roma almeno un altro anno. Ma i sondaggi di Real Madrid, Psg e Liverpool si stanno facendo insistenti. Difficilmente Monchi potrà convincerlo a rinunciare, soprattutto se non esistesse lo stimolo della Champions League. I pilastri della squadra del prossimo anno dovrebbero essere i giovani (Schick, Ünder, Pellegrini se non ricorre alla clausola rescissoria) più qualche campione esperto e motivato tipo Kolarov, che forse avrà un concorrente sulla fascia sinistra (Jonathan Silva o chi per lui). Diversi titolari spremuti o poco convinti di cercare rivincite verranno invece messi in vendita. Per soldi e per strategia.