(CONFERENZA STAMPA) Come è stata la tua serata? Nel secondo tempo avete mollato un po’?
“Parto dal fatto che ho sbagliato panchina. Nella concitazione con tutta l’emozione sono andato dalla parte sinistra e dovevo andare a destra. La squadra ha avuto un ottimo approccio alla gara, poi piano piano è salito il Sassuolo che voleva fare un risultato positivo. Noi ci siamo un pochino allungati durante la gara, anche per mancanza di qualità. È normale però contro una squadra che gioca con due attaccanti alti e con un centrocampista pronto a ripartire che gli permette di fraseggiare di meno e di giocare più in verticale. Questa cosa ti allunga e ti da un senso di spaccatura e noi dovevamo essere più bravi nel prepararla. Vi assicuro che non è stato facile tenerli sul pezzo. Questo è quindi un risultato che vale tanto contro una squadra che per mentalità conosco molto bene e sapevo che avrebbero fatto una partita agguerrita. È stato un vero piacere il calore dei tifosi che è sempre lo stesso, per me è come tornare a casa”.
Un bilancio della stagione? Che cosa serve per migliorare? “Credo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions mentre in campionato i siamo un po’ persi nel mese di gennaio. Abbiamo sbagliato qualcosina sotto tanti aspetti ma siamo cresciuti nella mentalità. Dal punto di vista tecnico è inutile dire quello che andremo a fare, è prematuro. Cercheremo di migliorare dove bisogna migliorare, provando a dare continuità a qualche giocatore. Questa è una squadra che non deve essere smantellata ma migliorata. L’anno prossimo il vantaggio è che io conosco meglio i calciatori e loro me, questo deve essere il punto di partenza”.
Karsdorp e Luca Pellegrini potevano giocare? “Ci ho pensato, più che altro a Pellegrini perché Karsdorp ha fatto tre allenamenti con la squadra e non mi sembrava il caso di metterlo dentro. Ha riassaporato l’atmosfera della partita, anche per far vedere a voi che è tornato sennò dite sempre che non si è ripreso. Avete visto anche la partita, non era di fine stagione e non era il caso di metterlo dentro. Per Luca Pellegrini ho dovuto fare cambi diversi per affaticamenti vari con anche Perotti che veniva da un infortunio. La scelta è stata dettata solo da questo”.
Florenzi ha avuto un problema al ginocchio? “Secondo me Florenzi ha la sindrome da Mapei. Era solo un po’ affaticato”.
Hai smentito le voci che non ti ritenevano adatto a guidare una grande… “Sì adesso però dobbiamo confermarci e dare continuità a quello che abbiamo fatto. Conoscete benissimo il mio modo di lavorare nella testa di tutti e ho avuto la serenità e la tranquillità nei momenti difficili di fare delle scelte. Non ho dato molta importanza a quello che mi circondava. Anche qua lo facevo, figuriamoci a Roma che la cosa è enfatizzata. Qualche pregiudizio senza conoscermi mi è dispiaciuto ma alla fine non mi frega niente”.