Un prodotto insostituibile non si trova al supermercato. Ma esistono i surrogati che possono comunque garantire un pasto sereno. Senza Nainggolan – ammesso che davvero resti fuori nel derby – Di Francesco deve immaginare una Roma differente non soltanto nei nomi ma anche nelle caratteristiche: tra i centrocampisti in organico, Nainggolan è l’unico che non ha un doppione tecnico. Ma non vedremo un atteggiamento differente di squadra. Di Francesco lo ha spiegato anche nel forum di tre giorni fa al Corriere dello Sport, cercherà di aggredire la Lazio con intelligenza tenendo conto di costi e benefici della sua mentalità. E allora, avanti con il 4-3-3 con Lorenzo Pellegrini indiziato a prendere il posto del Ninja ferito.
RICORDO – Per il resto, Di Francesco potrebbe confermare in blocco la formazione che ha battuto il Chelsea all’Olimpico. Dunque con El Shaarawy spostato a destra e Perotti rilanciato dal primo minuto come esterno sinistro. In mezzo, a completare il centrocampo, giocheranno i “vecchi” Strootman e De Rossi con Gonalons risparmiato in vista della successiva trasferta di Champions League a Madrid con l’Atletico. Dietro, non dovrebbero esserci dubbi sul quartetto che dovrà proteggere Alisson dalle ripartenze laziali: Florenzi a destra, Manolas e Fazio in mezzo, Kolarov a sinistra. Tutto ovviamente al netto di altri problemi in arrivo dalle nazionali.
DIPLOMAZIA – A questo proposito ieri Kolarov ha compiuto 32 anni osservando dalla panchina la sua Serbia battere 2-0 la Cina di Lippi a Guangzhou (il laziale Milinkovic ha giocato tutta la partita). Monchi, che ieri era in volo di ritorno dal ciclo di summit con Pallotta a Boston, non ha ancora perso le speranze di far rientrare il suo giocatore prima della seconda amichevole, in programma martedì in Corea del Sud. La richiesta è stata inoltrata. Ma non è facile che venga accolta ormai, perché genererebbe una disparità di trattamento con la Lazio per Milinkovic.