Meglio non fare piani a breve scadenza. Rischiano di saltare. La vita è in agguato. Per dire: Dzeko si è precipitato a fare un’ecografia. Aveva sentito qualcosa che non gli piaceva a un muscolo. All’esame non è risultato nulla, domenica giocherà e ci sarebbe mancato altro, con i tempi che corrono. Un bel piano ansiogeno è quello di recuperare Daniele De Rossi. Così, per il gusto di avere un centrocampista da mettere contro il Benevento. Il resto del reparto, con l’eccezione di Strootman, è devastato da dispiaceri di vario ordine e grado. De Rossi anche ieri si è allenato con molta calma e prudenza, senza mescolarsi al gruppo. Per lui si prega. Gli altri sette indisponibili tali resteranno: Gonalons, Schick, Karsdorp e Jonathan Silva tuttora infortunati, Nainggolan e Pellegrini squalificati dal giudice sportivo, Bruno Peres dalla Roma stessa dopo la nottata trascorsa a sfasciarsi la Lamborghini. Naturalmente questo significa che con ogni probabilità sei giorni dopo la gara di domenica arriverà una consolante ondata di abbondanza per Di Francesco. Se proprio si vuole scovare l’aspetto positivo della situazione. Che poi l’attuale Roma sia in grado di sbarazzarsi comunque del Benevento rimodellato dal mercato (in panchina può comparire Bacary Sagna) è altro discorso. Di sicuro i giallorossi non hanno scelta: saltare quest’ostacolo non altissimo ma da affrontare con i pesi alle caviglie per poi riprendere a correre più leggeri.
RICOMINCIARE – Il recupero degli infortunati consentirà a Di Francesco di riavvolgere il filo del suo ragionato turnover. Jonathan Silva, unico acquisto di gennaio, è una delle tessere principali del rompicapo e alla Roma gli stanno prestando particolare attenzione. Non c’è più Emerson, passato al Chelsea, c’è Kolarov che sta bruciando le riserve e poi c’è questo ragazzo argentino, fermo da metà novembre per una lesione ai legamenti del ginocchio destro. La Roma lo ha preso dopo essersi procurata la ragionevole certezza che nel giro di due settimane avrebbe potuto considerarlo in piena attività di servizio. Dovrebbero farcela, più o meno. Vogliono portarlo a Udine, per cominciare. Non in Ucraina, semplicemente perché non è permesso utilizzarlo in Champions League, torneo nel quale ha già giocato con lo Sporting Lisbona. Le- cito pensare che a quel punto Silva sarà abile, arruolato e utilissimo per la partita con il Milan del 25 febbraio, allorché Kolarov verrà invitato, gentilmente s’intende, a fermarsi un attimo.