Nel weekend in cui la Roma ritrova Dzeko, la società stringe il cerchio intorno al suo futuro. Oggi il ds pro-tempore, Massara, volerà a Boston per incontrare Pallotta e pianificare le strategie legate alla scelta degli uomini per la prossima stagione. In particolare direttore sportivo e allenatore. La Roma, con le due vittorie consecutive — Sampdoria e Udinese — ha riaperto la corsa alla zona Champions, ritrovando il gol di Dzeko in casa (il primo in campionato), dopo un anno di astinenza.
Torna a sorridere, il bomber bosniaco, mentre ai vertici del club giallorosso il tempo è agli sgoccioli per capire come sarà strutturata la società. Tutto sembra convergere su Luis Campos, attualmente al Lille, nelle vesti di consulente esterno di mercato, che lavorerebbe proprio insieme a Massara, confermato, in questa ipotesi, come riferimento dentro Trigoria. Sarebbe successiva la scelta dell’allenatore, visto che in questo vertice sarebbe preminente la decisione sul nuovo ds, incontro al quale parteciperà anche Baldini, oltre al presidente giallorosso.
Un blitz decisivo, dopo il quale la Roma svelerà il nome al quale affidare la costruzione della squadra della prossima stagione. Dzeko resta in attesa: vorrebbe restare nella capitale, ma a giugno entrerebbe nel suo ultimo anno di contratto e il club non sembra intenzionato a prolungargli il matrimonio giallorosso. Ma l’arrivo di un tecnico con potere decisionale, potrebbe cambiare il destino del centravanti che, al momento, sembra segnato dal corteggiamento di Inter e West Ham. Dovrà rinnovare il suo contratto anche Zaniolo, in attesa di vedersi riconoscere un sostanziale aumento dell’ingaggio.
«Deve decidere da solo il suo futuro — il consiglio di Batistuta in diretta alla Rai — Deve fare quello che sente e perché se resta alla Roma solo perché i tifosi lo vogliono, non funziona». Lo sa bene il ragazzo, che con Ranieri sta faticando, non tanto a trovare una maglia da titolare, quanto a trovare un ruolo definitivo. «È una mezzala che può giocare a tutto campo», la spiegazione tecnica di Ranieri. «Non posso farlo giocare nel suo ruolo perché utilizzo solo due centrocampisti che governano la squadra». Come trequartista, il tecnico romano preferisce Pellegrini, il cui ingresso è stata la chiave decisiva per battere l’Udinese. «Pellegrini è più agile — ammette Ranieri — anche se Zaniplo riesce a sopperire in un ruolo non suo con doti tecniche, di sacrificio e fisiche».
La morte ieri dell’imprenditore Giuseppe Ciarrapico (patron della Roma dal ’91 al ’93) è stata annunciata dalla società con un tweet: “La Roma esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente del club, Giuseppe Ciarrapico”. Flora Viola, vedova di Dino, gli consegnò una coppa Italia nel 1991 a simboleggiare il passaggio di consegne tra le due proprietà. Ciarrapico fu arrestato due anni dopo per bancarotta fraudolenta.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza