Il 28 maggio da quest’anno non sarà più una data normale nella capitale. È il giorno di Roma-Genoa, l’epilogo di Totti. La domanda è: in giallorosso o da calciatore? A rispondere sono stati in questi giorni i dirigenti romanisti: da Monchi a Gandini passando per Pallotta. Tutti pronti ad appendere quegli scarpini al chiodo. Ma non il diretto interessato. «Non so se sarà la mia ultima partita», ha detto ieri il capitano dopo aver premiato i ragazzi della Nazionale di calcio a 5 della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) campioni del mondo il mese scorso in Portogallo. Totti (entrato assieme a Cabrini) si è presentato a sorpresa nella Sala Monumentale, dove erano già presenti il ministro dello sport Lotti, il presidente del Coni Malagò e il dg Baldissoni. «Una giornata bellissima per questi ragazzi, perché so cosa significa essere campioni del mondo – dice Totti – Vederli così contenti è una cosa che dà tanta forza». Poi il numero dieci ha provato la fuga non prima di rispondere a un tifoso dell’Inter («Grazie al mio grande amico Totti perché ha battuto la Juventus»). «Ogni tanto succede – gli ha sorriso Francesco – Poche volte, ma succede. L’importante ora è domenica». Quando mancherà Dzeko (e forse Nainggolan che ieri ha svolto fisioterapia) e quando quindi potrebbe trovare spazio proprio Totti nell’ultima sfida ai rivali di sempre ai quali ha “dedicato” 10 gol e tante frecciate.
Difficile immaginarlo dall’inizio. La speranza dei 50 mila tifosi che riempiranno l’Olimpico (ci saranno molti juventini) è quella di vederlo per la penultima volta dal vivo. Per l’ultima, il 28 maggio appunto, è previsto il pienone tanto che già oggi verranno messi in vendita i biglietti (25 euro la curva). Ma a Trigoria sono sicuri: smetterà e resterà per fare il dirigente. Ieri, infatti, a Trigoria Totti ha parlato di nuovo con Monchi: tra i due la stima cresce a vista d’occhio. Nel caso Totti volesse continuare a giocare gli scenari sarebbero diversi: lo vogliono in Cina, Usa, Qatar e se lo prenderebbe anche Zeman a Pescara («Ma non farà mai questo sgarbo alla Roma», ha detto il boemo). Fuori dal campo è conteso da Coni, Fifa e Figc. Prosegue intanto l’attacco a Spalletti. «Si è dimostrato un piccolo uomo», ha detto ieri il leader leghista Salvini. «È invidioso, andasse ad allenare in provincia», ha ribadito Maurizio Costanzo. Ad elogiare Totti ci ha pensato, invece, Salah durante lo Szczesny Show: «Quando l’ho visto giocare ho pensato fosse magico».