Uno spiraglio, forse qualcosa in più. Considerati i precedenti, non si può che essere prudenti. Ma sembra proprio che negli ultimi giorni la vicenda Tre Fontane si sia sbloccata. Meglio, che sia ripartita la trattativa tra Comune ed Ente Eur, e stavolta su basi concrete.
LA STORIA – Com’è noto, il bellissimo centro costruito dal Comitato paralimpico italiano all’Eur, proprio dirimpetto al rinnovato Luna Park – un progetto concepito da Luca Pancalli nel 2005, autorizzato dal Consiglio comunale nel 2006, appaltato nel 2012 e ultimato quasi nove mesi fa -, non ha ancora aperto e non può farlo finché non viene accatastato. Un ostacolo burocratico – l’ennesimo – che risulta insormontabile se i due proprietari dell’area, il Comune e l’Ente Eur (società partecipata per il 90% dal Mef e il restante 10 da Roma Capitale), non trovano prima un’intesa su come gestirla. In questi mesi va dato atto alla Giunta Raggi, in special modo all’assessore allo Sport Daniele Frongia, di aver lavorato per trovare una soluzione. Ma ogni ipotesi, per un motivo o per un altro, si è rivelata irrealizzabile. Fino alla svolta di questi giorni: il Comune, in attesa di definire i dettagli dell’acquisto della porzione d’area di competenza dell’Ente Eur, gliela lascerebbe in comodato d’uso, consentendogli di avviare le pratiche per risolvere la questione al Catasto che, di fatto, sbloccherebbe l’apertura del centro e l’avvio dei lavori per la realizzazione del palazzetto polifunzionale e della foresteria, il secondo stralcio per cui il Cipe ha già stanziato 6,5 milioni di euro. Sarà la volta buona? La struttura ha costi di mantenimento molto alti. Pancalli ha già minacciato lo sciopero della fame. Pazienza e soldi non sono infiniti.