Si riparte. Anzi se riparte, detto con la calata romana e con quel disincanto tipico dei romani che rappresenta una ricchezza che non tutti riescono a capire. Più Roma nella Roma, è questa l’immagine degli ultimi giorni giallorossi che hanno registrato un’autentica rivoluzione, via l’allenatore, adios al direttore sportivo, grazie e a non più arrivederci al medico Del Vescovo e al capo dei fisioterapisti individuati come capri espiatori di una situazione sanitaria ai confini della realtà. E l’immagine che rappresenta tutto questo è quella del nuovo allenatore Claudio Ranieri, radici a San Saba e Testaccio, che abbraccia Francesco Totti, radici a Porta Metronia, due romani e romanisti, quasi a voler dare un senso di identità a una squadra che, in questa stagione, una sua identità non l’ha mai avuta.
E c’è pure un’altra foto del primo giorno della seconda volta di Claudio Ranieri a Trigoria. Il tecnico nello spogliatoio sta chiacchierando con Daniele De Rossi, romano di Ostia, l’attuale Capitano, fermatosi nuovamente a Oporto per un infortunio a un polpaccio. Senza dimenticare che in quello spogliatoio, Ranieri ha incontrato anche Alessandro Florenzi di Vitinia e Lorenzo Pellegrini di Cinecittà est, altri figli di una Roma che sembra voler essere ancora più romana di quello che già era, per riconoscersi, ricrederci, ripartire. E la cosa, almeno profumando gli umori di una città giallorossa delusa, amareggiata e pure incazzata, sembra aver rasserenato un po’ tutti. Ranieri allenatore, Totti sempre più in prima linea come dirigente (almeno così raccontano), tre giocatori in campo (quando non sono infortunati) per riapprioparsi di quel senso d’identità che in questa stagione quasi sempre è stato latitante. Come dire: siamo nei guai, affidiamoci ai romani per venirne fuori.
La serenità di Ranieri (…)
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