Decisivo. L’ingresso in campo di Lorenzo Pellegrini nel secondo tempo della sfida di sabato scorso contro l’Udinese ha cambiato il volto della squadra, spingendola a una vittoria tanto sofferta quanto preziosa.
La Roma ha riconquistato tre punti all’Olimpico dopo due turni casalinghi di digiuno, dando seguito al successo di Genova con la Sampdoria, ottenuto con modalità simili: al termine di una gara difficile e senza subire reti. Ma in entrambe le giornate c’è stato bisogno di un cambio che fornisse ulteriori sbocchi a una manovra apparsa troppo contratta e avara di soluzioni nel primo tempo.
Se a Marassi ci ha pensato Dzeko a interpretare il punto di riferimento in più che occorreva in quel momento, con i friulani è stato il numero 7 a regalare il necessario cambio di marcia alla squadra monocorde di inizio partita. Divisa in due tronconi distanti nelle due fasi e incapace di trovare un varco nel fortino edificato tanto meticolosamente da Tudor. Il cambio di marcia è arrivato fin dai primi istanti della ripresa, quando Pellegrini e Florenzi hanno rilevato rispettivamente Schick e Jesus, permettendo a Ranieri di ridisegnare la formazione secondo le esigenze del momento; e ai compagni di avere al proprio fianco due elementi più dinamici. 8…)
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FONTE: Il Romanista – F. Pastore