Ma l’avete visto Politano? Non lo prendevano mai, pungeva su e giù, a destra e a sinistra, spaventando anche una vecchia volpe come Kolarov che invece di sfidarlo tentennava e arretrava. E’ cresciuto alla Roma, vincendo scudetti a livello giovanile, ma sul più bello è andato via. Non ha avuto l’occasione che altri ragazzi costruiti in casa hanno sfruttato. O anche dissipato, perché quando si è giovani può capitare di sbagliare e non essere capiti. No, Matteo Politano in prima squadra non è arrivato mai. «Si vede che non ero pronto io, o forse la società aveva altri piani, sono cose abbastanza comuni nel nostro mondo» racconta con un filo di voce dietro le transenne dell’Olimpico. Magari sono vere tutt’e due le cose, però oggi Politano ha 24 anni ed è uno dei migliori esterni mancini del campionato: in estate il Sassuolo ha rifiutato 16 milioni dello Zenit offerti direttamente da Roberto Mancini. Se si pensa che la Roma nel suo ruolo ha investito più o meno la stessa cifra sul giovane turco Ünder, che gioca proprio in quel ruolo e ha caratteristiche simili, il confronto diventa (per ora) ingeneroso.
OCCHIOLINO – Dopo aver contribuito a stoppare la Roma, guidata dal tecnico che l’ha lanciato in Serie A, Politano ammette che un ritorno alla base lo intrigherebbe: «Chiaramente sarei felice di poter rientrare. Roma e la Roma sono casa mia. Mi emoziono tutte le volte che entro su questo campo e vedo queste maglie dall’altra parte. Vediamo cosa succederà a giugno, se ne occuperanno i miei manager e i direttori del Sassuolo. Di sicuro a gennaio non mi muovo, sono concentrato esclusivamente sugli obiettivi della mia squadra». Guardando la Roma dall’esterno, da avversario speciale, Politano osserva: «Forse in questo periodo è un po’ stanca. Ma sono convinto che abbia le possibilità di restare in corsa per lo scudetto perché il campionato è ancora lungo».
LE MOSSE – Politano da Monchi non è stato nemmeno considerato, visti i costi e l’intransigenza del Sassuolo. Ieri anzi il direttore sportivo ha confermato la linea comunicativa degli ultimi giorni escludendo acquisti a gennaio: «La Roma ha già una rosa competitiva per il raggiungimento dei suoi obiettivi». La frase, pronunciata prima della partita con il Sassuolo, mirava a “proteggere” la squadra in difficoltà. Ma esprime anche un’idea di fondo della società: in mancanza di risorse che possano favorire un immediato salto di qualità, la Roma interverrà a gennaio solo dopo aver ceduto giocatori. A Trigoria hanno annusato indirettamente gli interessamenti per alcuni elementi (Emerson, Strootman, Dzeko, Pellegrini) ma di offerte vere e proprie non ne hanno ancora ricevute. Il secondo portiere Skorupski vuole andare via però non ha presentato alla dirigenza ammiratori credibili. Intanto Monchi ha sondato possibili ingressi low cost, come il prestito di Darmian che al Manchester United non serve più. Per Badelj invece se ne dovrebbe parlare in estate, quando andrà a parametro zero, sempre che nel frattempo qualcun altro non lo abbia convinto a firmare un contratto.