A un passo dalla finale di Champions e col 3° posto ottenuto senza grossa fatica. La stagione della Roma – nonostante l’assenza di un trofeo che da queste parti manca dal 2008 – è sicuramente positiva e permette di sperare in un futuro ancora più roseo. Con Di Francesco e Monchi alla guida di una squadra che però necessita più di un ritocco per raggiungere la Juve.
DIFESA – La 2ª migliore della serie A, la prima se consideriamo solo le partite in trasferta. Chi se lo sarebbe mai aspettato dallo “zemaniano” Di Francesco? Quello difensivo è stato il reparto migliore di una squadra che ha chiuso la porta ben 22 volte tra Champions e campionato. Merito soprattutto di Alisson in versione Avengers e della coppia Manolas-Fazio. Bene anche la “riserva” Juan Jesus. Semafori alterni per i terzini: verde per Kolarov che a 32 ha accumulato 47 presenze di alto livello. Giallo per Florenzi, ancora obbligato (causa infortunio di Karsdorp) in un ruolo che gli compete poco. Rosso per Peres che quasi sicuramente saluterà a giugno. Il prossimo anno – oltre a un quarto centrale individuato in uno tra Bianda o Marcano – servirà quindi in primis un ricambio per Kolarov a sinistra (Laxalt?) oltre a un terzino destro.
CENTROCAMPO – Sembrava la roccaforte di Eusebio. Sembrava, appunto. Perché il migliore del reparto è stato De Rossi, un campione per carità. Ma che a luglio compirà 35 anni. Strootman, per sua stessa ammissione, non può reggere i tour de force che un grande club è chiamato ad affrontare durante la stagione. E l’interesse dell’Inter fa gola. Nainggolan ha attraversato la sua peggior stagione romanista tra astinenza da gol (appena 4), veglioni di capodanno alcolici, voci di mercato e liti col ct del Belgio. Ancora peggio sono andati i sostituti: Gonalons è finito spesso dietro la lavagna, Gerson pure, Pellegrini deve crescere. Sarà proprio in mediana che Monchi dovrà utilizzare la maggior parte del budget. Serve un regista (piacciono Torreira e Seri), una eventuale alternativa a Strootman e due ricambi per la panchina oltre al croato Coric.
ATTACCO – C’è Dzeko, e non è poco. Dal bosniaco bisogna ripartire, ma gli vanno consegnati amici di reparto che possano aumentare uno score (61 gol) decisamente inferiore rispetto a Juve (86) e Napoli (77). Sono mancate le reti di Salah (o Mahrez fate un po’ voi). Serve quindi un esterno o una seconda punta di livello internazionale. Monchi ha messo nel mirino Kluivert junior, Ziyech e Brahimi, ma non si escludono colpi di scena. Il resto sembra un bel variegato tra giovani in rampa di lancio come Schick e Under e giocatori con la giuste esperienza come El Shaarawy e Perotti, anche se uno di questi ultimi due potrebbe fare le valigie così come la meteora Defrel.