La Roma resta a galla. Non vince e chiude tra i fischi, ma per la prova in sé contro il Milan non li merita. Il pari tiene i giallorossi incollati alla zona Champions, lascia la distanza invariata dai rossoneri e fa respirare Di Francesco, salvato ancora una volta dai giovani e dal mister in campo, De Rossi, stoico per 90 minuti. Lazio e Atalanta possono approfittare del segno X nello scontro diretto dell’Olimpico, ma il passo
falso dell’Inter accorcia la classifica e lascia aperto l’obiettivo principale del club di Trigoria. Il tecnico abruzzese usa due moduli «fratelli», rispolvera il caro 4-3-3 che si trasforma in 4-1-4-1 in copertura, mettendo una toppa alla difesa bucata che torna ad essere protetta da De Rossi, a cui dà il benvenuto Piatek infilandogli un dito nell’occhio.
Con due di dita fa invece il gesto della pistola, al 26’, esultando per l’1-0 è che i giallorossi si fanno di fatto gol da soli, perché la palla cel’avevano loro, ma la consegnano agli avversari, suicidandosi. Paqueta ruba palla a Pellegrini e Fazio distratto arriva tardi sull’ex Genoa, già a quota 3 in maglia rossonera. Un gol firmato dai nuovi acquisti del Milan, dall’altra parte i «vecchi» su cui Monchi ha scelto di scommettere ancora navigano a vista. Eppure avevano fatto vedere belle trame di gioco in avvio, Schick fa un colpo di testa da centravanti puro, anche se deve farsi «piccolo» adattandosi vicino al bosniaco, ma c’è un portiere solido dall’altra parte e non lo premia.
Fioccano cartellini gialli, l’arbitro non aiuta la già nervosa Roma (e tantomeno il Milan, tra il sospetto rigore su Suso e il rosso risparmiato a Pellegrini), che subisce la contestazione della curva, che onora De Falchi e chiede rispetto ai giocatori di oggi. Zaniolo è il faro di questa squadra, un leader sotto età, non intriso dai malumori cittadini e salvato dai fischi dei tifosi (al pari di De Rossi), rumorosissimi all’intervallo. E non è un caso che sia lui, ancora lui, a «spaccare» la porta con una grinta che dovrebbe essere da esempio, alla prima giocata del secondo tempo, quello in cui la Roma mostra l’altra faccia, quella bella. Da applausi anche il tacco di Schick che innesca l’azione. Peccato Monchi l’abbia visto solo in tv, rimasto nella saletta dirigenti pensieroso. Pellegrini all’81’ gliene avrebbe tolto qualcuno in più di pensiero, ma il decimo palo del campionato obbliga la Roma a farsi bastare il punticino.