Allora Kevin, che meriti ha Tudor in questa vostra rinascita?
«A livello umano tantissimi. Ci ha saputi prendere. Ha lavorato tanto sulla testa di ognuno di noi. Ha creato un rapporto buono e ha trasmesso serenità. È uno che viene sempre a darti il cinque, a volte sono le piccole cose a fare la differenza e a creare il gruppo. Si esprime in italiano, ma, con chi ha problemi, usa l’inglese. Io non sono stupito, perché, avendolo già avuto nelle ultime quattro partite della scorsa stagione, in cui ci portò alla salvezza, ho ritrovato esattamente la stessa persona. Con un gran carico di umanità. Uno che, poi, dà una carica incredibile a tutti noi».
Va bene il lato umano, ma a livello tecnico e tattico? «Abbiamo cambiato alcune cose in allenamento come è normale, ma pure lui chiede tantissima intensità quando si lavora. E vuole la costruzione da dietro. Ha alzato il baricentro e noi attaccanti ci abbassiamo di più per aiutare i compagni. Non ha avuto molto tempo per provare, ma sono anche arrivati subito i risultati ed è proprio vero che vincere aiuta a vincere».
Ora avete due trasferte di fuoco, a Roma. Prima con i giallorossi, poi il recupero con la Lazio, prima di ospitare in casa il Sassuolo alla vigilia di Pasqua… «Ma abbiamo anche la consapevolezza di andare a giocarcela contro chiunque e di voler andare a prendere punti dappertutto».
E come? «Noi quando ripartiamo sappiamo di poter fare davvero male a chiunque e si è visto contro il Milan. È questa l’idea che abbiamo».
FONTE: La Gazzetta dello Sport