Alle 10.30, l’allenatore della Roma, Daniele De Rossi, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Lazio, partita in programma domani 6 aprile alle ore 18.00.
La squadra come sta approcciando alla sfida e come cambia da allenatore? “Sì cambia. Mi sento abbastanza tranquillo e ovviamente emozionato. I ragazzi la stanno affrontando bene, sereni e lavorano forte. Cerchiamo di dare equilibrio e di caricarla al punto giusto, per non arrivare in campo troppo carichi”.
Ricordi particolari dei derby da giocatore? “Ce ne stanno tanti. Tante notti fantastiche, altre meno belle. Se giochi 20 anni in un posto, non puoi avere solo ricordi positivi. Visto che domani sarà il primo, ripenso al primo derby, con il gol di tacco di Mancini, ero l’uomo più felice del mondo a fine gara, ero giovane, sono cose che non dimentichi. Ne ho giocati tanti, ricordo con piacere il fatto di soffrirlo nei primi anni, entravo in campo teso, poi ho iniziato a giocarli, bene o male, i primi 3/4 derby non li ho giocati veramente”.
Si prepara più sul piano fisico o mentale? “Devi preparare tutto, devi preparare una partita normale sapendo che non avrà conseguenze normali, c’è qualcosa di diverso. Abbiamo un passato non positivo nei derby recenti. C’è voglia di rivalsa, ma senza andare oltre. C’è una partita di calcio da preparare e dobbiamo rimanere lucidi”.
Nelle ultime gare avete segnato poco. Come stanno gli attaccanti? “Con il Lecce è stata tra le peggiori partite che abbiamo fatto e comunque abbiamo creato alcune occasioni clamorose. Può succede, così come con il Sassuolo. Non ci sono problemi riguardo ai nostri attaccanti, stanno tutti bene a parte Azmoun. Sono molto fiducioso e non si fa comunque gol con gli attaccanti, con un solo reparto, ma con tutta la squadra.
Abraham… “Vediamo l’allenamento e quali saranno le direttive dei medici. Vediamo se ce lo lasciano convocare o ha bisogno di allenarsi ancora con la squadra. Con infortuni così lughi, ci sono scadenze da rispettare, oggi capiremo”.
La proprietà si è fatta sentire per parlare del futuro in questa pausa di campionato? “Parliamo spesso del futuro a breve termine, del campionato. Ho capito bene la domanda, ma la pausa ci è servita per parlare del futuro che in questo momento è più importante per noi, i prossimi due mesi”.
Che Lazio si aspetta? La posizione di Felipe può influire sulle sue decisioni? “Non sappiamo con certezza se Zaccagni ci sarà o meno. Abbiamo poco per fare ipotesi sulla Lazio, ci concentriamo su di noi, conoscendo comunque la filosofia di gioco di Tudor, sapendo che la Lazio non giocherà per 90 minuti come giocava il Verona perché ci vuole tempo. I giocatori che ha messo in campo nelle prime partite sono calciatori di tutto rispetto, magari potrebbe fare un mix di queste due partite. Noi stiamo preparando tatticamente quello che abbiamo visto. Ipotesi vere e proprie sulla formazione non ne possiamo fare, abbiamo visto veramente poco finora. Ci sono tante cose che tu prepari, a volte in base agli avversari fai delle scelte, ma non ci stravolgiamo per gli avversari. Potrebbe succedere qualora dovessimo incontrare giocatori veramente unici, in futuro”.
Che tipo di allenatore è Tudor? “Entrambi siamo subentrati e non abbiamo avuto tanto tempo per lavorare, sopratutto con le coppe, abbiamo fatto pochi allenamenti, lui meno di me. Ho una grande stima nei confronti di Igor, lo ritengo un allenatore importante, con un’idea precisa. Viene da una gruppo di allenatori che ha in Gasperini il capostipite, ma è un allenatore intelligente e sa che non con tutte le squadre puo’ fare quel tipo di calcio, si adatterà alla squadra che ha trovato, almeno nel breve. È una persona che stimo e con la quale ho un bel rapporto”.
L’approccio della gara è un aspetto che la preoccupa? “Ne abbiamo parlato ma ci sono discorsi tattici da affrontare. All’inizio, quando sono arrivato, mi dicevate che calavamo nel secondo tempo, forse abbiamo puntato troppo nella ripresa ora (ride ndr). Anche la mia analisi post Fiorentina forse lascia il tempo che trova, quando parlavo della sofferenza con la difesa a tre. Parliamo comunque della Serie A: vedendo la situazione da dove siamo partiti, non è facile passeggiare a Firenze, Lecce, questi campi qui, forse solo l’Inter può passeggiare. Può essere normale soffrire un tempo a Firenze, poi è giusto pensare a noi, in ciò che potremmo migliorare. Con il Lecce è difficile giocare, campo difficile, la corsa salvezza, squadra difficile da affrontare. Nel primo tempo, abbiamo sofferto ma poi nella ripresa siamo stati un’altra squadra”.
Che tipo di approccio hai con le polemiche arbitrali? I tifosi dicono che la società non si espone mai, ne avete parlato? “Non ho una strategia. Do il tempo che merita alla questione, perché non posso allenare gli arbitri. A Lecce abbiamo avuto un danno, alcune volte è giusto parlarne, altre no perché vuoi focalizzarti su altre cose. Penso di essere un allenatore che può fare un discorso sano, non si fa annebbiare dal risultato positivo o negativo, non protesto come altri, se un mio giocatore butta la palla fuori non dico che è nostra. In questo caso, avevamo ragione ma lì mi fermo. La società parla con me anche di questo, ovviamente uno prende una posizione e si mette di traverso se l’episodio di Lecce si ripetesse ogni settimana. Invece è la seconda volta, dopo Firenze, niente di straordinario. Dovrebbero utilizzare noi giocatori come cavie per rendere il gioco più fluido. Nessuno come i giocatori sa riconoscere l’entità di un contatto. Arbitri e giocatori dovrebbero stilare insieme un regolamento. Sento spesso dire che se ha fischiato è rigore, ma se non avesse fischiato non sarebbe stato rigore, ma è una frase pericolosa”.
In questo periodo come si gestiscono giocatore come Dybala o Spinazzola, dal punto di vista fisico? “Nei primi due mesi non ho gestito particolarmente i calciatori, se non i reduci dagli infortuni. Per il resto, lo stesso Dybala che tu hai citato l’ho spremuto abbastanza. La gestione nostra è quella di allenarlo affinché possa spingere senza sentire dolore. In queste fasi, cerchiamo di evitare di fargli fare 90 minuti ogni partita di seguito ma si gestisce il tutto con loro, sono persone adulte. Abbiamo comunque fiducia nella rosa, è una rosa ampia, abbiamo fiducia anche in chi potrebbe giocare al posto loro”.
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