Alle 13.00, l’allenatore della Roma, Josè Mourinho, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza a margine dell’evento, “UEFA Media Day”, a sei giorni dalla finale di Europa League contro il Siviglia alla Puskas Arena di Budapest:
SKY SPORT “Tirana è storia, è lì e resta nella memoria. Questa finale invece dobbiamo ancora giocarla e vogliamo farlo, peccato non sia già domani ma mercoledì arriva veloce”.
Sul Siviglia… “E’ una squadra che vince sempre l’Europa League, che viene dalla Champions, forte, non dobbiamo nasconderlo ma abbiamo le nostre qualità, anche i nostri problemi che cerchiamo sempre di nascondere. Andiamo là e dopo vediamo, Budapest è bella, lo stadio di Budapest è bello ma non andremo lì in vacanza”.
Sull’infermeria… “Pellegrini è recuperabile ma a Firenze non lo rischieremo, Spinazzola è in dubbio ma spero di recuperarlo per la finale. Dybala? Da Paulo non mi aspetto niente, se potesse andare in panchina e aiutare come contro il Feyenoord sarebbe già positivo”.
Il rapporto con la squadra…“Non sarà sicuramente la rosa più forte o con più qualità con cui ho lavorato ma ogni anno che passa tu capisci che il lato umano è sempre più importante e sotto quel punto di vista questa squadra è tra le top di quelle che ho allenato”
CONFERENZA STAMPA Qual è l’aspetto più difficile e quello meno complicato per la finale?
“L’aspetto più difficile è la partita di sabato, dover fare i conti coi cambi e con gli infortuni. Non è il caso di andare solo coi bambini perché la Fiorentina ha 25 giocatori tutti dello stesso livello e non sarà facile. L’aspetto più facile è avere la gente motivata e felice”
Vincere questo trofeo avrà un peso sul suo futuro? “Il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della partita con la Fiorentina, non sono preoccupato sul mio futuro, ne su altro. Tutto è secondario quando tu giochi una finale, vogliamo tanto giocarla. Abbiamo fatto tanto per stare qui che vogliamo giocare. Sarà facilissimo prepararla perché vogliamo giocare. Non c’entra neanche il discorso che andiamo in Champions se vinciamo, vogliamo giocare la finale. Siamo stati a Ludogorets, ad Helsinki, a Siviglia col Betis che se perdevamo eravamo fuori…poi Salisburgo, che veniva dalla Champions, Real Sociedad che sta facendo una grande stagione, abbiamo perso giocatori su giocatori, abbiamo fatto giocare giocatori in ruoli diversi, poi Feyenoord, Leverkusen…e ora vogliamo giocare, dopo si vedrà”
Colpisce l’affetto che riceve dai suoi tifosi? “Spero che le mie parole non vengano interpretate male dai tifosi del Tottenham, l’unico club con cui non sento un legame stretto è quello. Probabilmente perché lo stadio era vuoto per il Covid, il presidente Llevy mi tolse la possibilità di giocare una finale ma con tutti gli altri club ho un legame speciale, perché la gente non è stupida, sa che do tutto per il club. Così è a Roma, il tifoso percepisce che lavoro e lotto per loro, non è solo un fatto di trofei vinti. Anche con la Roma, quando arriverà quel giorno, non sarà facile ma resteremo legati per sempre così come con gli altri club, fatta eccezione per il Tottenham”
Hai fatto 5 finali, sono passati 21 anni dalla prima col Porto. Come sei cambiato? “Sono migliorato ma ho lo stesso dna, non voglio tensioni, pressioni ma solo il piacere di giocare questa finale, pensando solo al cammino che si è fatto. L’allenatore migliora col passare del tempo mentre il giocatore no. Per l’allenatore il cervello diventa sempre più acuto, quando si perdono motivazioni bisogna fermarsi”
In questa stagione si è parlato spesso del rapporto turbolento tra la panchina e gli arbitri. E’ indispensabile avere questo rapporto aggressivo? Ci sono differenze tra arbitri stranieri e italiani? “E’ un bel discorso però preferisco non rispondere”
Le condizioni di Dybala? Ci sarà? “Non è che si allena di nascosto…onestamente penso di no però altrettanto onestamente spero che possa essere in panchina visto che per lui sarà l’ultima partita della stagione, senza dimenticare lo Spezia all’ultimo che potrebbe anche essere importante. Se Paulo potrà darmi 15-20 minuti del suo sforzo, io sarò contento”
Cos’è successo? “Perché ci abbiamo provato, ho sempre pensato che contro la Salernitana Paulo avrebbe potuto giocare un tempo, magari anche a Bologna qualcosa. Si sta cercando di fare tutto il possibile ma la verità è che è fuori, sabato non ci sarà di nuovo. Pellegrini non ci sarà sabato ma è sicuro che sarà recuperato per mercoledì”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma