“C’è chi dice no, io non mi muovo.” Parafrasando e prendendo in prestito le parole di Vasco Rossi, è questo il concetto espresso da Claudio Ranieri questa mattina a Gabriele Gravina, rispedendo al mittente la proposta della panchina azzurra.
Claudio Ranieri, Senior Advisor della famiglia Friedkin, ruolo assunto da quando è terminato il campionato, non si muove da quello che ormai è diventato il suo giardino di casa: il centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’. Perché se la maggior parte delle storie d’amore nasce con un “Sì”, quella tra l’ormai ex (sì, stavolta lo possiamo dire definitivamente) tecnico di San Saba e i colori giallorossi oggi ha vissuto un nuovo inizio, proprio grazie a quel “No” pronunciato al numero uno della Federcalcio.
Perché la Roma o la si vive a 360 gradi, con la testa e il cuore immersi nel club, oppure è inutile proseguire. Il memorandum presentato dalla FIGC al potenziale futuro CT prevedeva dei paletti troppo stretti, ai quali Ranieri non ha potuto che opporsi. È vero, formalmente Ranieri non è un tesserato della Roma, ma come può una figura della sua caratura — con il ruolo sempre più cruciale che sta assumendo — rinunciare a presenziare a eventi ufficiali con la divisa del club, o a rappresentare la società al fianco di dirigenti e tesserati romanisti?
Sostanzialmente, la sua presenza nella Roma sarebbe dovuta risultare fortemente limitata. Essere un dirigente part-time della squadra che lo ha avvicinato a questo sport, che gli ha regalato le gioie più grandi della sua carriera, avrebbe significato tradire non solo il popolo giallorosso, ma anche quel piccolo Claudio Ranieri con il pallone tra i piedi, per le vie di San Saba.
E allora adesso, dopo due o tre giorni di inevitabile sbandamento, si può finalmente tornare a pensare solo alla Roma, al fianco di Ghisolfi e di Gasperini, il nuovo tecnico scelto proprio da lui. Non ci sono più giorni da perdere, il club giallorosso e i suoi tifosi hanno bisogno di tutti. Perché solo remando insieme, nella stessa direzione, si può tornare a riveder le stelle.
Sperando, magari, che a settembre 2026 quella musichetta sia l’antipasto di “Roma Roma Roma”.
FONTE: Tuttoasroma











