Più che un tour de force, un tour che può dargli forza. Luciano Spalletti l’aveva annunciato a San Siro, nel post Italia-Ucraina: dopo un paio di settimane passate dentro il frullatore consegnato di diritto ad un c.t. appena insediato, avrebbe avuto più tempo per orientare le sue scelte future. E dunque avrebbe usato il mese successivo per arrivare alle gare con Malta e in Inghilterra con una panoramica più completa sul materiale a disposizione: più conoscenze, più dati. Più eventuali suggerimenti, anche. Quelli che possono nascere dal confronto che avrebbe voluto avere quando stava ancora dall’altra parte: da c.t. ad allenatore di club, e viceversa. (…)
Puntando a questa collaborazione, proporre un incontro ai colleghi che allenano convocati e candidati azzurri è stato naturale. Spalletti aveva fatto il suo primo appello per le gare con Macedonia e Ucraina basandosi soprattutto sui minutaggi dei giocatori nelle prime due gare di campionato e sulla loro adattabilità, in particolare dei centrali difesivi, all’assetto tattico che aveva in mente. Ma ora potrà ragionare pure su altri dettagli, convinzioni confortate anche dalle indicazioni e dalle sensazioni di chi quei giocatori li vede e li allena tutti i giorni. Lui non può, ma nel tempo a disposizione vuole potersi considerare un allenatore, non un selezionatore. E lavorare sul campo come un allenatore. Dunque a Milanello, nei giorni del ritiro azzurro, ha chiacchierato a lungo con Pioli.
Probabilmente anche di Calabria, che aveva escluso dalla lista dei 29 ma inserito fra i preconvocati. A Zingonia, con Gasperini, avrà parlato soprattutto di Scamacca, che in quei giorni non si era ancora infortunato e gli avrebbe fatto molto comodo nelle prossime due partite. Juric può averlo relazionato su Ricci, un emergente nel delicato ruolo di play, Buongiorno e anche Bellanova, esterno di gamba come piace al c.t. E con Allegri tanti possibili motivi di confronto, al di là di Chiesa e Locatelli: Fagioli, Miretti e Gatti hanno già assaggiato la Nazionale, Cambiaso potrà farlo presto e Kean – lo ha detto lo stesso Spalletti – si giocherà le sue carte nella corsa alla maglia da centravanti (o anche esterno).
Ma il tour non è finito e Spalletti lo alternerà allo studio del campionato: giornata per giornata, lui e i membri del suo staff riescono a vedere live tutte le gare che interessano. Magari nel tempo il c.t. completerà il giro di tutti i tecnici di A, ma considerando gli azzurri da monitorare nell’immediato, le prossime tappe saranno “obbligate”: Pinetina, Viola Park, Trigoria e Formello. E anche a Inzaghi, Italiano, Mourinho e Sarri ribadirà quanto già spiegato preannunciato: i convocati generalmente saranno circa 26, forse per le prossime partite ancora 28, non di più. Poi ci sarà un nucleo di 8-10 giocatori “convocati non in ritiro”: disponibili in caso di necessità, ma senza essere tolti agli allenatori per dieci giorni, con il rischio di finire sempre in tribuna. E anche questo si può leggere come un passo verso i club.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Elefante
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